Draghi: “Rinasce Firenze”? Sì ma con la nomina di un'altra P.o.”

Fratelli d'Italia: “Il Comune è in crisi ma non si fa problemi a nominare una nuova posizione organizzativa”

Nemmeno il tempo di riaprire Palazzo Vecchio, dove oggi si è svolta un’ennesima kermesse, con protagonista il nostro sindaco che ha presentato “Rinasce Firenze, grande piano per la rinascita della città”, così come lo ha annunciato Nardella ad ospiti e stampa, e già arriva una nuova nomina. Lunedì scorso infatti è uscita una determina fresca fresca con cui si è indetto un bando per conferire un’ulteriore posizione organizzativa della Direzione Attività Economiche e Turismo, denominata “Strutture ricettive, industria e artigianato”. Che strano! - afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi, che già tempo fa si era espresso in maniera contraria alla nomina della Dirigente a Contratto per la direzione delle Attività Economiche e Turismo - Questa amministrazione comunale piange miseria a causa della crisi eppure è già in pista la nomina per una nuova posizione organizzativa”.

La nomina è stata fatta essendosi presentata “l’esigenza in relazione alla necessità per assicurare la ripartenza del settore turistico alberghiero e non potendo trovare altre figure all'altezza di questo compito”. Ma esattamente cosa andrà a fare questo profilo? Non poteva essere semplicemente affidato ad un dipendente? Ritengo eccessiva una gratifica che potrebbe arrivare fino a quasi 12 mila euro annui, non poco per chi uno stipendio lo ha già – continua il capogruppo –. Chi lo racconta agli operatori di agenzie di viaggio e turismo che stamattina erano a manifestare in piazza Santa Croce, ai lavoratori del settore che non sanno come pagare le utenze e costi fissi? Molti di loro non hanno ancora ricevuto neppure i 600 Euro dell'Inps. Chi lo racconta a coloro che forse non vedranno la cassa integrazione fino a metà giugno?”.

Non sarà una grossa spesa un’altra P.O. Ma in un periodo di vacche magre la pubblica amministrazione dovrebbe dare il buon esempio limitando le spese, e soprattutto gli sprechi” conclude Draghi. (fdr)  

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