“Ieri, 21 marzo 2021, si è svolta la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
In questi 26 anni – ha ricordato il consigliere del Partito Democratico Enrico Conti – una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali si è resa protagonista di un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, della cittadinanza, della legalità e della libertà. La Giornata è dal 2017 riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
‘La memoria è radice della comunità e dei suoi valori irrinunciabili’ ha detto il presidente Mattarella. Costruire e rinnovare la memoria comune contro l’oblio e l’indifferenza raccontando la storia delle vittime innocenti della Mafia è un modo per restituire alla persona vittima di mafia, ai familiari, ma anche a noi tutti, il diritto fondamentale e primario alla verità.
È, altresì, il modo per dare spazio alla denuncia della presenza, oggi, delle organizzazioni criminali mafiose e delle loro connivenze con la politica, l’economia e la massoneria deviata. Ricorrono in questi giorni i 40 anni dalla scoperta degli archivi della P2 di Licio Gelli una organizzazione della massoneria deviata, criminale nei metodi ed eversiva nei fini, che si è avvalsa di larghe collaborazioni e alleanze nelle istituzioni e con le Mafie per condizionare e sovvertire la legalità repubblicana.
Se oggi le mafie sembrano aver perso capacità di condizionamento strategico delle dinamiche politiche nazionali, il loro controllo di larghe fette del territorio, e il pericolo di infiltrazione nelle istituzioni e nel tessuto economico, sono estremamente attuali, addirittura amplificati dagli effetti nefasti della pandemia.
La mafia – ha aggiunto Enrico Conti – è un fenomeno non solo criminale, è un modo immorale di essere e agire nella società e nelle istituzioni, una degenerazione del tessuto sociale che si è evoluta ed adattata, spesso con successo, ai diversi contesti socio-economici in cui si è insinuata, ma resta sostanzialmente un fenomeno che genera sotto sviluppo, una società non libera e un’economia malata.
Tra le vittime delle mafie vorrei quindi ricordare, oltre ai tanti servitori dello Stato, ai magistrati poliziotti e carabinieri, oltre agli imprenditori taglieggiati e ai lavoratori dei quali sono stati calpestati i diritti, oltre a tutti i semplici cittadini che si sono trovati coinvolti loro malgrado in fatti criminali dai quali hanno subito conseguenze in vario grado gravi, tutte le imprese e tutti i lavori, liberi e dignitosi che non sono mai nati, gli investimenti esteri non attratti, i territori devastati e resi più poveri a causa della presenza delle mafie nell’economia del nostro Paese.
Anche per questo, per la difesa della salute e della legalità del tessuto socio economico, come ha ricordato giusto due giorni fa il Sindaco Dario Nardella, occorre la collaborazione di tutti i corpi sociali, di tutte le forze politiche e – ha concluso il consigliere PD Enrico Conti – di tutte le istituzioni”. (s.spa.)