Bed&Breakfast, affittacamere, agriturismi, case vacanza, hanno vissuto una crescente diffusione sul territorio toscano ma adesso, sotto i colpi del Coronavirus, rischiano di scomparire definitivamente. “Il Coronavirus ha messo in crisi tutto il settore turistico, fermo fin dalle prime avvisaglie della pandemia e non ancora certo di recuperare seppur parzialmente la stagione. Oltre ad alberghi e ristoranti, ci preoccupiamo per le tantissime realtà micro-ricettive completamente dimenticate dalla politica a tutti i livelli” dichiarano Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio e coordinatore fiorentino, e Giampaolo Giannelli, vicecoordinatore provinciale.
“Incredibile ma vero, già dai primi di aprile, i rappresentanti di 39 associazioni di categoria, strutture micro-ricettive extra-alberghiere si sono rivolti in primis al Ministro Franceschini, poi ad altri esponenti del Governo, sottoponendo al vaglio delle istituzioni romane varie proposte. Ne citiamo alcune che ci sembrano di assoluto buon senso: bonus affitti, bonus vacanze, sospensione delle rate dei canoni di affitto, richiesta di contributi a fondo perduto (da reinvestire per ampliare e migliorare le attività prestate), riduzione delle tasse comunali”.
“Tutte proposte – precisano con rammarico gli azzurri – che sono rimaste finora lettera morta, col rischio di un vero e proprio collasso del settore, che nella stragrande maggioranza dei casi è composto da piccole attività a livello familiare. Siamo all’11 maggio e la situazione non è cambiata, anzi, ovviamente, il permanere del lockdown sta creando problemi enormi ad un settore che rischia davvero di saltare. Eppure soprattutto per i B&B sarebbero state possibili deroghe da chiedere alle varie Prefetture, in maniera da consentire una riapertura anticipata. Purtroppo, oltre al mancato accoglimento delle proposte formulate a livello governativo, si riscontra una totale assenza, tanto sul tavolo regionale quanto su quello metropolitano, di idee su come risolvere i problemi di questo settore.
“Tra le proposte avanzate dai rappresentanti delle strutture non mancano – aggiungono ancora Cellai e Giannelli – la possibilità di trasformare queste piccole attività, in un momento in cui manca il turismo, in attività dedicate a chi si sposta per motivi di salute o per lavoro. Non mancano le idee, le proposte, da parte degli imprenditori: sembra piuttosto che manchi, anche a livello della governance regionale e metropolitana, la volontà di andarvi incontro, e questo è gravissimo. Se non si interviene immediatamente si rischia una crisi irreversibile, con conseguenze irreparabili per il tessuto economico e sociale”. (fdr)