La vita di uno dei più grandi compositori della storia raccontata attraverso la sua straordinaria musica, gli avvenimenti più significativi del periodo, i personaggi che amarono, venerarono oppure detestarono il grande musicista. Con “The Wam game-Il gioco di Mozart. L’intelligenza di un bambino”, andato in scena questo pomeriggio nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si è aperto il programma pubblico della seconda edizione di Firenze dei Bambini, il festival dedicato ai bambini e ai ragazzi da 0 a 12 anni e alle loro famiglie. L’iniziativa, promossa dal Comune di Firenze e organizzata da MUS.E, quest’anno avrà come tema centrale l’ingegno: un invito per piccoli, medi e grandi a tenere sempre la testa accesa in nome della curiosità, del ragionamento, dell’analisi, della riflessione, della scoperta.
Questa mattina il festival ha preso il via con un programma interamente dedicato alle scuole fiorentine e a Le Chiavi della Città, il progetto dell’amministrazione comunale che raccoglie tutti i percorsi educativi, interventi formativi, attività laboratoriali, visite e spettacoli dedicati agli istituti cittadini. Le attività proposte alle scuole andranno dal coding e alla gaming education - grazie alla collaborazione con INDIRE - fino alla poesia e alle tecniche dell’artigianato, dalla musica all’educazione civica. Il progetto Chiavi della Città è sostenuto da Caran d’Ache.
“The Wam game-Il gioco di Mozart. L’intelligenza di un bambino” è sarabanda di gag e accelerazioni narrative condotte da quattro attori che coinvolge il pubblico facendolo diventare di volta in volta spettatore o interprete. Un gioco, un divertissement ma anche un momento di riflessione sulla storia umana del geniale Amadeus. Regia e scrittura scenica Manu Lalli, attori Michele Monasta, Gabriele Zini, Chiara Casalbuoni, Cecilia Russo, scene di Daniele Leone, realizzate dal Laboratorio del Maggio Musicale Fiorentino. L’evento è curato da Venti Lucenti e dalla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino. Grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Domani e domenica la città si popolerà di “case” dedicate all’ingegno e alle intelligenze multiple.
Ingegno al posto di genio, quindi, e intelligenze al posto di intelligenza: perché tante sono le competenze che ciascuno di noi ha in misura diversa e che può coltivare, espandere e potenziare per definire il proprio presente e il proprio futuro. Ecco perché il programma di quest’anno è articolato proprio sulle intelligenze multiple (teorizzate ormai da decenni e fondanti tanto la psicologia quanto le neuroscienze), distribuite su otto luoghi principali, che per il weekend di sabato 5 e domenica 6 saranno teatro di centinaia di proposte - tutte gratuite - rivolte ai bambini e ai ragazzi. I luoghi coinvolti da Firenze dei Bambini saranno Palazzo Vecchio, l’Istituto degli Innocenti, la Biblioteca delle Oblate, le Murate, l’Orto Botanico, il Museo Novecento, Piazza Gui e il Teatro del Maggio, il dormitorio di Santa Maria Novella, il Parco delle Cascine e l’Istituto Geografico Militare.
Tra gli eventi clou della rassegna da segnalare la grande iniziativa di domani, sabato 5 maggio, alle h18.30, sempre nel Salone dei Cinquecento: uno spettacolo partecipato dedicato all’intelligenze, un appuntamento curato da MUS.E e da WIRED, che vedrà protagonisti il comico e cantautore Lorenzo Baglioni, Massimo Temporelli, grande divulgatore di cultura, scienza e tecnologia, e Omar Schillaci, giornalista e vicedirettore Wired.
«Siamo orgogliosi che la rassegna di tre giorni dedicata ai piccoli alle piccole fiorentine abbia raggiunto la quinta edizione – ha dichiarato la vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi - È un lavoro impegnativo per l’amministrazione e per i nostri organizzatori organizzatori di Muse, ma ne vale assolutamente la pena. Una città viva, restituita ai più piccoli, che va bene per tutti. Il tema di quest’anno è l’ingegno e le molte intelligenze nelle quali si esprime. Intelligenze per stare meglio insieme, stare meglio nella natura, e pensare al futuro. Molte intelligenze e diverse, come molti sono i talenti e le sfumature dell’ingegno». (fn)







