É il pm che individuò e fece condannare mandanti ed esecutori delle stragi ’93-‘94. L'iniziativa domani mattina a Palazzo Vecchio
A ventinove anni da quella notte Firenze ricorda l'attentato nel quale persero la vita cinque persone e altre 48 rimasero ferite. Alle 1,04 del 27 maggio 1993 un Fiat Fiorino carico di esplosivo ad alto potenziale scoppiò in via dei Georgofili, distrusse la Torre del Pulci e seppellì sotto montagne di macerie l'intera famiglia Nencioni (il papà Fabrizio, la mamma Angela e le figlie Caterina e Nadia) mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento. Le ragioni di quella strategia terroristica, che oltre Firenze colpì Roma e Milano, sono state quasi del tutto individuate: gli uomini che azionarono gli ordigni in nome e per conto di Cosa Nostra, e chissà per quali altri mandanti, volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul 'carcere duro' per i boss mafiosi e sulla legge sui pentiti.
Le iniziative sono promosse da Regione, Comuni di Firenze e San Casciano Val di Pesa, associazioni dei familiari delle vittime. Si comincia domani mattina, nel Salone dei Cinquecento, con un'iniziativa per commemorare il pm Gabriele Chelazzi e presentare tre libri.
Chelazzi morì ucciso da un infarto 19 anni fa, il 17 aprile 2003, a soli 59 anni, gli ultimi dieci dei quali interamente votati alle indagini sui responsabili sulla campagna di morte voluta certamente da Cosa Nostra, ma forse anche da altri 'concorrenti esterni'. Prima come pubblico ministero a Firenze. Poi, dal '98, come applicato alla procura nazionale antimafia. Chelazzi era in magistratura dal 1975 e aveva cominciato come sostituto procuratore a Milano. Tornato a Firenze, la sua città natale, si dedicò in particolare alle indagini sul terrorismo rosso (condusse le indagini sull'omicidio dell'ex sindaco Lando Conti, ucciso dalle Brigate Rosse in un agguato sulla via Faentina, e riuscì ad ottenere quattro condanne) e poi alle stragi mafiose. Era di turno d'urgenza il la notte dell'attentato del 27 maggio.
L'iniziativa si aprirà alle 9 con i saluti dell'assessore alla cultura della memoria e della legalità Alessandro Martini, del presidente della Toscana Eugenio Giani, di Luigi Dainelli, presidente Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage dei Georgofili e di Annalisa Savino, dirigente scolastico del liceo Leonardo da Vinci.
Subito dopo il consigliere speciale del sindaco per la legalità Giuseppe Quattrocchi e il procuratore di Lucca Domenico Manzione ricorderanno Chelazzi. A seguire la presentazione dei tre libri: “Georgofili. Dalla strage alla verità processuale” (La Vela) di Domenico Del Nero e Edoardo Benelli (un progetto del Liceo da Vinci), "Il vuoto alla finestra. La strage di via dei Georgofili raccontata con gli occhi di un bambino" di Giulia Arnetoli (Società Editrice Fiorentina) e "27 maggio 1993. Per non dimenticare" dell'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage dei Georgofili (Libreria Editrice Fiorentina). (fn)