Fratelli d’Italia: “Riprendere la progettazione per la tangenziale a nord della città”

Il gruppo deposita una mozione per chiedere l’aggiornamento del PUMS per prevedere il nuovo passante urbano. Sirello, Chelli, Draghi e Gandolfo: “La mobilità privata non si può cancellare, va governata o si rischia la paralisi”

“Rappresentare presso la Città Metropolitana di Firenze la necessità di revisionare e aggiornare il P.U.M.S. (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) nell’ottica di includere nello scenario di progetto del piano medesimo la realizzazione del passante urbano” e “riavviare, previo reperimento delle necessarie risorse economiche, anche mediante ricorso alla finanza di progetto, l’iter di progettazione dell’opera contestualmente all’adeguamento degli strumenti urbanistici, di concerto con Città metropolitana, Regione e Governo, addivenendo, infine, alla sua realizzazione”. È quanto chiede una mozione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che oggi in conferenza stampa ha illustrato la proposta.
 

“Già nel 2006 è stato fatto lo studio di fattibilità della circonvallazione nord – ha ricordato Draghi – ipotizzando tre diversi tracciati: alto, mediano o basso. Il nostro auspicio è che si opti per quello alto, sul modello del Duplex A86, un tunnel autostradale lungo 10 km (cioè approssimativamente la stessa lunghezza della nostra circonvallazione) a Parigi, che fa parte dell'A86. A differenza della maggior parte dei tunnel, questo è un tunnel a canna singola e due piani, capace quindi di smaltire una grande quantità di traffico. Visti gli ottimi rapporti dell’ex sindaco Nardella e della sindaco Funaro sarebbe utile un incontro con la sindaco di Parigi Hidalgo e fra le rispettive direzioni urbanistica e mobilità di Parigi e Firenze”.
 

“Utile – ha aggiunto Gandolfo – sarebbe anche fare uno studio dei flussi, per capire quante auto la tangenziale sarebbe in grado di portare via dai viali, migliorando la qualità di vita degli abitanti, soprattutto quando le carreggiate saranno dimezzate dai binari della tramvia”.
 

“Le amministrazioni di sinistra – ha aggiunto Chelli – hanno pensato bene di governare la mobilità cittadina occultando la componente privata, quasi come se non esistesse. Siamo la città simbolo delle opere stradali incompiute: ponte all’Indiano e viadotto di Varlungo gli esempi più eclatanti. E adesso si immagina di varare uno scudo verde che peggiorerà ulteriormente la situazione, visto che non c’è un trasporto pubblico efficiente per permettere a chi abita nei comuni contermini di arrivare agilmente ed economicamente a Firenze. La mobilità privata, con buona pace di sinistra e ambientalisti che sostengono Funaro, non si può cancellare, ma va governata in un’ottica di complementarietà e funzionalità rispetto al trasporto pubblico. Pensare di risolvere il problema riducendo le carreggiate e i parcheggi e aumentando il costo della sosta comporta soltanto effetti perversi”.
 

“Vorremmo che una città europea come Firenze, con 400mila abitanti, arrivasse al 2040 con una tangenziale degna della sua storia – hanno concluso i quattro consiglieri –, considerato anche l’approssimarsi delle scadenze per gli Europei di calcio 2032, e delle eventuali Olimpiadi 2036, che Giani vorrebbe fortemente a Firenze”. (fdr)

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