L’atto promosso dai consiglieri comunali Pd Renzo Pampaloni e Francesca Calì ha avuto l’ok della commissione 7 Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione
Promuovere ogni azione diplomatica utile per garantire il rientro dei nostri connazionali da altri Paesi. Tutelare i nostri cittadini organizzando dei voli appositi (anche all'interno del Meccanismo Europeo di Protezione Civile se attivabile) o comunque fornendo garanzie sull'effettiva disponibilità di posti nei voli organizzati da altri paesi europei e proteggendoli da eventuali pretese di prezzi esosi da parte delle compagnie commerciali e da piani di imbarco da scali eccessivamente disagevoli. Investire le risorse necessarie ad assicurare la copertura o almeno una compartecipazione delle spese, anche attraverso sussidi erogabili dalla rete consolare per assistere i connazionali in difficoltà per l’acquisto dei biglietti. A questo invita il Governo la risoluzione con oggetto “per il rientro totale in Italia dei nostri connazionali bloccati in altri Paesi a causa della pandemia Covid-19” promossa dai consiglieri comunali Pd Renzo Pampaloni e Francesca Calì, approvata nella seduta odierna della commissione 7 Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione. “La risoluzione parte da un problema reale che riguarda molti connazionali e anche nostri concittadini. – spiegano Pampaloni e Calì – Sappiamo che la Farnesina si è attivata già da tempo con questo obiettivo e a partire dall’11 marzo ha messo in campo ben 650 operazioni di rimpatrio che hanno coinvolto oltre 75 mila cittadini italiani. Uno sforzo notevole, senza dubbio, che chiediamo però di proseguire perché ci sono ancora situazioni simili, in numero sicuramente inferiore certo, ma indubbiamente una minoranza numerosa, se pensiamo che sono circa 4mila le persone ora impossibilitate a rientrare per mancanza di voli o per i prezzi esosi praticati dalle compagnie aeree. Tra loro anche una coppia di fiorentini in Colombia, con cui siamo in contatto e che ci ha spiegato le difficoltà che sta vivendo: da lì la risoluzione, per tenere alta l’attenzione su questa situazione che riguarda loro e molte altre persone. Sappiamo che in molti casi il Governo si è avvalso del Meccanismo Europeo di Protezione Civile non attivandolo in prima battuta, ma beneficiando dei posti messi a disposizione in operazioni promosse da altri Stati Membri, non essendo praticabili altre soluzioni. Chiediamo quindi di valutare via via se ricorrere a questo strumento per garantire appunto il rientro in situazioni ove non ci siano altre possibilità. Un altro impegno che sollecitiamo al Governo è quello di sostenere almeno parzialmente la spesa del rientro in caso di difficoltà, un supporto finanziario che in molti casi è determinante”.
(sa. ca.)