Questo l’intervento del consigliere di Alleanza Verdi Sinistra – Ecolò, presidente della Commissione Ambiente, vivibilità urbana e mobilità Giovanni Graziani
“Lo scorso giovedì il Consorzio Lamma ha presentato a Palazzo Strozzi Sacrati, alla presenza del Governatore Eugenio Giani, il Report sull’andamento del clima in Toscana nel 2024 e Bernardo Gozzini, che del LaMMA è direttore, ha esordito dicendo: “Purtroppo noi climatologi sembriamo ormai un disco rotto che annuncia ogni anno un nuovo record. Così, anche il 2024, non smentisce questa consuetudine confermando non solo il costante incremento delle temperature ma anche una sempre più evidente accelerazione”.
A livello globale il 2024 è stato il primo anno in cui la temperatura media ha superato la soglia critica di +1.5 °C fissata dagli Accordi sul Clima di Parigi del 2015. Gli accordi siglati dalla comunità internazionale sottolineavano la necessità che tale incremento di temperatura non venisse raggiunto prima del 2030 e che non diventasse costante, cosa che ad oggi appare molto più probabile rispetto a 10 anni fa.
Anche in Toscana il 2024 segna il record di anno più caldo, con un’anomalia di +1.35°C rispetto al trentennio 1991-2020, il più recente; se poi confrontiamo le temperature 2024 con le medie del periodo 1961-1990, lo scarto diventa di ben + 2.3 °C.
Dieci mesi su 12 sono stati più caldi del normale, a febbraio l’anomalia di temperatura è stata ancora più marcata, +3.3 °C rispetto alla media.
Il 2025 sembra cominciare in piena continuità col pregresso, dato che gennaio 2025 è tra i più caldi degli ultimi 70 anni con una temperatura che è stata ben 2.4 °C sopra media.
Come dice il direttore Gozzini, il rischio di abituarsi a queste notizie e informazioni è alto, ma è invece importante conoscerle e riconoscere la loro eccezionalità, in particolare il costante aumento delle temperature che ci accompagnerà anche nei prossimi anni, dando lo stimolo così per politiche di mitigazione e adattamento agli effetti di un clima che continuerà a cambiare.
Avere questi dati e queste analisi di monitoraggio in modo preciso e costante è ancora più importante nel momento in cui, più o meno negli stessi giorni di presentazione del Report, dall’altra parte dell'Oceano leggiamo azioni di dismissione climatica. Negli Stati Uniti di Trump e Musk, infatti, si sta provando a fare a pezzi la NOAA - National Oceanic and Atmosfpheric Administration, una delle più importanti istituzioni di ricerca su clima e meteo al mondo, nei cui archivi ci sono le serie di dati più antiche e complete sul clima globale, su cui sono basate le ricerche e le previsioni di molte altre realtà in tutto il mondo. Il nuovo dipartimento guidato da Musk ha di fatto compiuto un’irruzione illegale, prendendo i dati e mandando il sito offline per 24 ore senza avere adesso chiarezza su che fine faranno queste informazioni.
Dopo solo un mese dall’insediamento di Trump, il timore rispetto alla trasparenza e tutela del lavoro di monitoraggio e analisi da parte del mondo scientifico è alta. Continuiamo ad ascoltare i nostri climatologi, teniamoci stretto e preserviamo il loro lavoro!”. (s.spa.)