Hiv, firmato il protocollo Fast- track city

Vannucci: “Non abbassiamo la guardia, Istituzioni in prima linea nella battaglia contro questa malattia”
Monti: “Con Fast-track obiettivi precisi, va avanti impegno di Firenze su questo fronte”

“90-90-90” entro il 2020, ovvero 90% delle persone con HIV testate, 90% delle persone HIV positive sotto terapia antiretrovirale, 90% delle persone trattate con carica virale negativa, “95-95-95” entro il 2030 e “0 stigma”, cioè eliminare ogni tipo di discriminazione legata all’HIV. Sono gli obiettivi che si pone il progetto “Fast track cities”, una vera e propria rete che raccoglie oltre 270 città in tutto il mondo di cui adesso entra far parte anche Firenze, impegnandosi così a favorire la iniziative per fermare l’epidemia da HIV/AIDS attraverso azioni di prevenzione, il trattamento delle persone infette e l’azzeramento dello stigma sociale.Il protocollo infatti è stato siglato oggi sabato 30 novembre dall’assessore a Sanità e welfare Andrea Vannucci nell’ambito del convegno organizzato per “I primi 30 anni di Casa Vittoria”, casa famiglia della Fondazione Solidarietà Caritas per persone con problemi di salute anche gravi (incluso AIDS) in situazione di disagio sociale e abitativo, che si è svolto questa mattina al Palagio di Parte Guelfa. L’iniziativa Fast‐Track Cities, lanciata nel 2014, è una partnership globale tra la Città di Parigi, l'Associazione internazionale dei fornitori di cure per l'AIDS (IAPAC), il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV / AIDS (UNAIDS) e il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (UN‐Habitat) in collaborazione con partner e parti interessate locali, nazionali, regionali e internazionali.

 

“È una battaglia per il benessere dei nostri cittadini - spiega l’assessore a Welfare Andrea Vannucci -. Non bisogna abbassare la guardia perché anche se la fase emergenziale è passata, l’Aids, che ha vissuto momenti di grandissima attenzione da un punto di vista mediatico e sociale tanti anni fa, esiste ancora. Adesso, però, il tema tende ad essere un po’ sottovalutato tra l’opinione pubblica e l’occasione della Testing week unita al convegno sui 30 anni di Casa Vittoria, che negli anni si è distinta anche per il sostegno e l’aiuto a tante persone affette da Hiv e Aids, è un modo per dire che la sfida ancora non è vinta ed è necessario trasmettere conoscenza e rendere le persone consapevoli dei rischi rispetto alla propria condotta di vita, che possono portare a contrarre prima l’Hiv e poi l’Aids”. “Da questo punto di vista - continua Vannucci - come Istituzioni ci sentiamo chiamati in causa in questo grande lavoro di sensibilizzazione che va fatto per raggiungere gli obiettivi ambiziosi riassunti con il 90-90-90 destinato ad essere nei prossimi anni un 95-95-95. L’obiettivo è creare nella nostra società la consapevolezza rispetto ai rischi che ci sono e le contromisure che si possono prendere per vivere al meglio la propria vita con attenzione, precauzione e fiducia in quello che negli anni la scienza medica ha saputo mettere in atto per contrastare questa malattia”.

 

“Firenze con la firma del protocollo Fast- track si appresta a intraprendere un percorso che si pone obiettivi precisi di controllo della diffusione dell’HIV, cura delle persone infette e abbattimento della viremia e del contagio. - ha detto Maria Grazia Monti, presidente commissione Politiche sociali - Un progetto che dà garanzia di servizi rapidi con percorsi definiti, che va nel solco di un impegno importante sul fronte del contrasto all’HIV in cui Firenze è da tempo protagonista. Istituzioni e associazioni hanno un ruolo fondamentale, in primo luogo per far avvicinare ai servizi sanitari quelle persone che spontaneamente non lo farebbero. Firenze ha un’esperienza consolidata di punti gestiti dalle associazioni dove si effettua il test rapido HIV e si fa informazione. L’obiettivo è spostare le azioni di contrasto nei contesti informali, dove le persone possono anche sentirsi più a loro agio”.

 

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