I docenti italiani sempre in fondo alla lista degli stipendi

Approvato, dal Consiglio comunale, un ordine del Giorno del Partito democratico e AVS – Ecolò

Il Consiglio comunale ha approvato con 29 voti a favori e due astensioni (consiglieri di Fratelli d’Italia) l’Ordine del Giorno di Luca Milani, Beatrice Barbieri, Nicola Armentano, Edoardo Amato (PD) e di Vincenzo Maria Pizzolo (AVS – Ecolò) legata alla comunicazione dell’Assessora all’educazione e formazione professionale Benedetta Albanese per il primo giorno di scuola, che chiede al Governo, in vista della nuova pianificazione di bilancio settennale, di prevedere una spesa in istruzione in linea con la media dell’ultimo rapporto OCSE, questa resa ancora più necessaria dal periodo inflattivo del triennio 2022/2024 finalizzata sia alla tutela del potere d’acquisto, sia alla valorizzazione dei settori della conoscenza, della scuola, dell’università e della ricerca e restituire prestigio al personale docente del nostro Paese.
“L’ultimo rapporto OCSE, “Education at a Glance 2024”, ha messo a confronto gli stipendi degli insegnanti dei diversi Paesi membri dell’organizzazione che raduna i più sviluppati sul piano industriale. Nonostante gli annunci ripetuti del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – ha detto il primo firmatario dell’Ordine del Giorno il capogruppo del Partito Democratico Luca Milani – l’Italia è, ancora una volta, nei fondi della classifica dell’area. C’è scarsa attenzione alla qualità della scuola italiana, da anni privata delle ore di laboratorio, di compresenze di personale docente e la mancanza del personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario). L’Ocse sostiene che il nostro Paese è sotto la media per quanto riguarda la spesa pubblica per l’istruzione: solo il 4 per cento del prodotto interno lordo rispetto al 4,9 per cento dei Paesi a sviluppo industriale avanzato, ma anche per il rapporto tra studenti-insegnanti, fissato a 11 a 1 per la scuola primaria e di 10 a 1 per l’istruzione di secondo grado. L’Italia è inoltre quintultima per trasferimento di denaro pubblico per l’istruzione primaria. Ci sono stati dei tagli tanto che l'anagrafica dei docenti italiani è sensibilmente più alta rispetto a quella degli altri membri OCSE: il 53% del corpo docente infatti ha più di 50 anni, contro il 37% nella media dell’area OCSE. Il contratto istruzione e ricerca è scaduto da due anni e che le ultime leggi di bilancio hanno stanziato risorse di gran lunga al di sotto rispetto all’inflazione. C’è stato anche un intervento del Ministro Valditara che ha cercato di tranquillizzare i docenti ma a fronte di un’inflazione reale di circa il 18%, i finanziamenti previsti comportano aumenti pari al solo 5,78%, con un differenziale di oltre il 10% rispetto a quanto necessario a garantire la piena tutela delle retribuzioni del personale e a mantenere lo stesso potere d’acquisto. Un Ordine del giorno necessario – ha concluso il capogruppo PD Luca Milani – per restituire prestigio, dignità e importanza al personale docente del nostro Paese. Il settore degli insegnanti è cruciale per il nostro Paese. Dobbiamo condividere queste tematiche tutti insieme. In campo della sanità e dell’istruzione dobbiamo parlare un’unica lingua perché queste sono tematiche alla base della democrazia del nostro Paese, ringrazio tutte le forze politiche che hanno votato a favore riconoscendo l’importanza del sistema di istruzione pubblica e della necessità della sua valorizzazione per tornare ad essere centrale nella nostra società”. (s.spa.)

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