Questa la comunicazione del capogruppo del Partito Democratico Luca Milani
“Il 28 luglio 2024 ad Orsigna, nelle montagne pistoiesi, 20 anni fa esatti, moriva Tiziano Terzani.
Fiorentino, si definiva sopratutto con questo aggettivo, il più idoneo per raccontare il suo scetticismo, la sua libertà, il suo non inchinarsi davanti a nessuno.
Se fosse ancora vivo oggi, probabilmente esprimerebbe profonde riflessioni sulla guerra in Medio Oriente e in Ucraina; basandosi sui principi che ha sostenuto durante la sua vita: Terzani avrebbe probabilmente condannato fermamente la violenza e la guerra, vedendole come fallimenti della diplomazia e dell’umanità. Avrebbe evidenziato come le guerre, indipendentemente dalle motivazioni, portino sempre a sofferenze umane immense e inaccettabili.
Terzani avrebbe sottolineato l’importanza del dialogo e della comprensione reciproca per risolvere i conflitti. Avrebbe probabilmente criticato l’incapacità delle parti coinvolte di trovare soluzioni pacifiche attraverso il negoziato e la diplomazia, suggerendo che solo attraverso l’empatia e la comunicazione si può trovare una via d’uscita sostenibile.
Terzani avrebbe probabilmente criticato anche il ruolo delle grandi potenze e degli interessi economici nei conflitti. Avrebbe osservato come spesso le guerre siano alimentate da interessi geopolitici ed economici piuttosto che da genuine necessità di autodifesa o giustizia.
Come fece durante la sua vita, Terzani avrebbe esplorato le radici profonde della conflittualità umana, cercando risposte non solo nelle dinamiche politiche e sociali, ma anche in quelle spirituali. Avrebbe forse incoraggiato una riflessione collettiva sulla natura dell’umanità e sul bisogno di una trasformazione interiore per raggiungere una pace duratura.
Avendo passato gran parte della sua carriera come testimone delle sofferenze umanitarie in guerra, Terzani avrebbe probabilmente cercato di portare l’attenzione del mondo sulle vite delle persone comuni colpite dai conflitti in Medio Oriente e Ucraina, dando voce a coloro che spesso sono trascurati nei discorsi politici e mediatici.
Terzani avrebbe probabilmente fatto un appello alla solidarietà internazionale, esortando i popoli del mondo a unirsi non solo nella condanna della guerra, ma anche nella costruzione attiva della pace. Avrebbe incoraggiato le persone a superare le divisioni nazionali e culturali per lavorare insieme verso un futuro più pacifico e giusto.
In sintesi, Tiziano Terzani avrebbe offerto una critica profonda e articolata dei conflitti in Palestina e in Ucraina, promuovendo una visione di pace basata sul dialogo, la comprensione reciproca, e la trasformazione interiore.
Alla famiglia, la moglie Angela Terzani Staude, ai figli Folco e Saskia, ai tanti nipoti va il saluto e il ricordo del Consiglio comunale di Firenze”. (s.spa.)