La Matrix-School. Andrea Asciuti (Lega Firenze): “Un fallimento”

“Lo dico da insegnante di scuola media: la didattica a distanza che il ministro Azzolina ha prospettato, pure per l'anno prossimo, è dannosa per i bambini”

“Per il rientro a scuola dei nostri ragazzi il ministro Lucia Azzolina ha ipotizzato di dividere le classi: “metà degli studenti a scuola per metà settimana, poi l'altra metà” e da casa “collegati a distanza”.

Il ministro ha affermato che la DAD è “stata un successo, se si pensa da dove siamo partiti”.

Caro ministro, mi permetto di intervenire, non solo come consigliere comunale, ma anche in qualità di insegnante di scuola media: la didattica a distanza che Lei ha prospettato, pure per l'anno prossimo, è dannosa per i bambini, sia sotto l'aspetto relazionale pedagogico e psicologico, che dal punto di vista della capacità di attenzione, per non parlare della salute. Una scuola virtuale o meglio una Matrix-School – spiega il consigliere della Lega Andrea Asciuti – non è assolutamente scuola, e per vari motivi: facilita la distrazione dei ragazzi, accumula stanchezza a causa della posizione fissa davanti agli schermi, in alcuni casi un  uso eccessivo può  provocare insonnia, rende problematiche le verifiche, in quanto i ragazzi, pur essendo lontani fra loro, possono scambiarsi facilmente tutte le informazioni. 

Da consigliere – aggiunge Andrea Asciuti – ho chiesto all'amministrazione comunale di provvedere agli alunni disagiati economicamente (che verrebbero segnalati dai dirigenti scolastici) e di farsi carico del pagamento di ricariche per il traffico internet. 

Perché chiedere alle famiglie di sostenere questa spesa anche per il prossimo anno? Il Governo sta pagando centinaia di esperti e non riesce neanche a copiare gli altri paesi? Bisogna pensare a un ritorno in sicurezza dei nostri figli, con tamponi e test sierologici a tappeto e l'utilizzo di mascherine ffpp3. In altre parole – conclude Andrea Asciuti – bisogna entrare nell'ottica di una convivenza con il virus. A febbraio sono stato tra i primi sostenitori dei provvedimenti restrittivi, ma solo per un mese, il tempo cioè di organizzarsi per convivere con l’epidemia. Bloccare per mesi aziende e scuole, non assicurando alcuna certezza, è un suicidio per tutta l’Italia.

Dobbiamo imparare dall’esperienza, dagli errori, non dobbiamo prenderci in giro: i fallimenti, la DAD, vanno abbandonati e non coltivati”. (s.spa.)

Scroll to top of the page