“La procedura di interpello per l’accesso al lavoro agile, nel rispetto degli obblighi di digitalizzazione dell’azione amministrativa, è stata completamente digitalizzata a partire dalla fase di presentazione delle domande. L’avvio della procedura è stato oggetto di ampia diffusione interna alle singole direzioni e anche ai dipendenti assenti dal servizio a qualsiasi titolo con riferimento alla tempistica per la presentazione delle domande. Tutto è stato svolto nella massima trasparenza e ampliamente pubblicizzato”. È quanto dichiara l’assessore al personale Alessandro Martini ribadendo quanto aveva già esposto in consiglio comunale rispondendo a un question time dei consiglieri del M5S .
“La notizia dell’avvio della procedura e l’accesso alla procedura medesima, possibile anche dall’esterno dell’Ente, è stato pubblicizzato anche sul portale Risorse umane. Inoltre, nonostante i numeri elevati di richieste di supporto per la gestione di situazioni specifiche di personale assente dal servizio è stato dato un solerte riscontro per fronteggiare per quanto possibile ogni situazione. Tutto questo – sottolinea l’assessore – è dimostrato dal numero elevato di domande presentate, ovvero 1.313”. Per quanto riguarda il periodo di apertura della procedura, l’assessore ribadisce che “può ritenersi congruo in relazione, sia alle tempistiche previste per altre procedure, ad esempio selezioni per il conferimento degli incarichi di posizione organizzative, sia in considerazione del fatto che la procedura era accessibile 24 ore su 24 anche dall’esterno del Comune, da casa o altro luogo”. Per quanto il criterio di smartabilità, l’assessore Martini precisa che “il ‘faro’ del lavoro agile ordinario così diffuso sono i servizi resi alla cittadinanza e l’incremento della produttività; il lavoro agile non è un “diritto soggettivo” alla stregua di un permesso per malattia o di un congedo per ferie, ma una precisa scelta organizzativa dell’Amministrazione, che può anzi deve una diversa attuazione a seconda delle esigenze organizzative delle singole strutture e delle specifiche attività e funzioni. Il lavoro agile è quindi uno strumento utile per migliorare l’organizzazione, non una norma da applicare”. Nel dettaglio l’Amministrazione ha previsto dei requisiti per l'accesso al lavoro agile partendo dall’assunto che questa modalità organizzativa non deve impattare negativamente sulla fruizione dei servizi resi ai cittadini e, quindi, sulle attività che richiedono lo svolgimento in presenza. Infatti il Regolamento ha confermato/integrato il quadro dei profili “smartabili” e ha limitato l’accesso di alcuni profili smartabili ad alcune modalità di svolgimento della prestazione in modalità agile. In relazione alla platea dei potenziali “lavoratori agili”, i direttori hanno poi tenuto conto dell’attività in concreto svolta dal lavoratore e del grado di smartabilità dello stesso. I direttori hanno autorizzato i due giorni di lavoro agile alla settimana solo nel caso in cui rivestano un alto grado di smartabilità sia le attività specifiche svolte dal dipendente sia le competenze e caratteristiche soggettive, tenuto conto del contesto organizzativo. “Non ci sono dipendenti trattati con due pesi e due misure e l’attenzione dell’Amministrazione ai dipendenti è sempre massima. Ma dobbiamo anche tener conto della necessità di assicurare servizi efficienti per i cittadini” conclude l’assessore Martini. (mf)