Egregio Presidente,
come lei sa è tradizione del Centrodestra fiorentino celebrare il 25 Aprile – anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo – al Cimitero Militare Americano dei Falciani, onde onorare la memoria di quei soldati caduti per la nostra libertà. Ma quest’anno non sarà possibile farlo, a causa delle limitazioni imposte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Limitazioni che, se da un lato sono necessarie al contenimento del Coronavirus, dall’altro lato creano crescenti preoccupazioni. Anche perché esse, col susseguirsi dei decreti e dei giorni, sono andate a ledere fondamentali libertà garantite proprio dalla Costituzione nata attraverso la Resistenza. Stiamo infatti assistendo, con animo sempre più sgomento, alla nascita di una sorta di Stato totalitario che, in violazione di ogni diritto costituzionale, intende predisporre un controllo completo sulla vita degli individui, progettando addirittura apposite App (e perché no dei microchip, giacché ci siamo?!) per monitorare i movimenti dei cittadini. Una mostruosità etica e giuridica alla quale abbiamo il dovere - morale e politico - di opporci. E l’ANPI (che considera la data del 25 Aprile di sua proprietà) farebbe bene a preoccuparsi di questa deriva totalitaria anziché riproporre meccanicamente una retorica Resistenza al ritorno di un peraltro inesistente fascismo. Oggi i valori della Resistenza, cui rendiamo omaggio, dovrebbero semmai portarci a riaffermare il senso e la lettera dei diritti costituzionali degli Italiani. Il sacrosanto diritto alla salute non può esistere senza il primario diritto alla libertà, il cui rispetto fonda il patto costituzionale della Repubblica. La Resistenza, oggi, è - e deve essere - Resistenza al nascente Stato totalitario.
Emanuele Cocollini
Vice Presidente del Consiglio Comunale di Firenze
(s.spa.)