Lorenzo Masi (Capogruppo MoVimento 5 Stelle): “Accesso ZTL per accompagnamento dei minori di 14 anni a scuola. No definitivo della maggioranza in Consiglio Comunale”

“Bocciata in Consiglio comunale la nostra mozione per chiedere una deroga al disciplinare in vigore e consentire l’accesso alla ZTL ai genitori con figli e figlie che frequentano una scuola media nel centro storico” così il consigliere pentastellato in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi.

“Stiamo parlando di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 13 anni. Voglio ricordare che la Circolare del Ministero dell’Interno (2017) e il Codice Penale (art. 591, abbandono di minore), prevedono che i genitori sono responsabili della sicurezza dei figli fino ai 14 anni e che lasciare un minore di 14 anni da solo in strada può essere considerato abbandono di minore, con conseguenze legali”.

“Ricordo inoltre che questo permesso è a pagamento ed è limitato al periodo scolastico e solo per gli orari di entrata e uscita da scuola. Nessun regalo dunque”.

“Quello che lascia ancora più increduli di tutta questa faccenda, è che solo otto mesi la stessa richiesta era stata accolta dalla precedente Consiliatura, sempre a guida PD, e oggi assistiamo a un cambio di rotta ingiustificabile”.

“In Commissione Ambiente abbiamo spiegato che la nostra proposta nasce per favorire la conciliazione vita-lavoro di tante famiglie, i cui genitori lavorano in centro e hanno la necessità di iscrivere i figli in una scuola vicina al luogo di lavoro”.

“Per tutta risposta, i rappresentanti della maggioranza ci hanno risposto che la soluzione è potenziare il pedibus e che è in corso una revisione della ZTL”.

“Diciamoci la verità. Il problema per il Comune è controllare chi entra nella ZTL, questione annosa che è possibile ovviare con un potenziamento dei controlli della polizia municipale e con i varchi in uscita dalla ZTL, come da anni suggeriamo. Diamo almeno a queste famiglie la possibilità di usufruire dello scuolabus”.

“Noi riteniamo che le inefficienze della Pubblica Amministrazione non possono e non devono ricadere su tutte quelle famiglie che ogni giorno fanno sforzi incredibili per far conciliare il lavoro con le attività dei propri figli”. (s.spa.)

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