“Torniamo sul settore dello spettacolo. Più volte – ha detto il consigliere del Partito Democratico Mirco Rufilli – abbiamo sottolineato quanto abbia sofferto questo settore, forse anche più di altri settori nel periodo della pandemia. Nel periodo pre Covid il mondo dell’industria culturale creativa impiegava quasi un milione di persone e produceva un valore del 3,4% del PIL. Durante la pandemia il settore discoteche e ‘live club’ ha perso il 100% delle entrate e, nel mondo dello spettacolo e degli eventi il 95% dei lavoratori non ha lavorato. Il 5% di chi ha lavorato lo ha fatto perché lavorava nel mondo delle radio e delle televisioni. Una crisi che ha fatto emergere quanto fosse necessaria una riforma vera e concreta. Mercoledì scorso la Camera dei Deputati ha approvato la legge delega sul mondo dello spettacolo. Una legge che offre l’opportunità al Governo di poter legiferare in fatto di riforma del mondo dello spettacolo per dare un valore importante a tutti i lavoratori di questo settore. È stato inserito anche l’emendamento presentato dal parlamentare Matteo Orfini che richiede l’indennità di discontinuità. Chi lavora nel mondo dello spettacolo non è un lavoratore solo quando è sul palco ma lo è anche quando studia, prova e si prepara per andare sul palco. Ed è giusto quindi che questo lavoro venga riconosciuto in tutti i suoi aspetti. Sempre mercoledì scorso la Regione Toscana, con la presidente della Commissione cultura Cristina Giachi, ha presentato un progetto importante: ‘Fai contare la cultura’ che è una nuova piattaforma che ha lanciato il Consiglio regionale della Toscana e che darà modo a tutti gli operatori del settore cultura di poter dire la propria in fatto di lavoro, in fatto d’importanza e quali possono essere gli interventi da fare in questo settore per renderlo un lavoro. Tutti gli addetti ai lavori possono andare sul portale del Consiglio regionale, rispondere al form che trovano a questo indirizzo: http://www.consiglio.regione.toscana.it/faicontarelacultura/, così da poter dare un contributo vero e concreto – ha concluso il consigliere PD Mirco Rufilli – a quello che può essere, in futuro, la riforma necessaria al riconoscimento di questo settore come un settore lavorativo e produttivo dell’Italia”. (s.spa.)