“È stato un lavoro lungo e difficile, probabilmente tutte le forze politiche saranno un po’ scontente.
È proprio questo che rende questa modifica un buon lavoro, un testo – sottolinea il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – che cerca di tenere assieme tutte le sensibilità politiche.
Lo Statuto, infatti, è la carta fondamentale della città di Firenze. È, e deve essere, riconosciuto da tutti.
In particolare ci siamo fatti promotori dell’inserimento nello Statuto del comma 2 dell’articolo 5 bis.
Da oggi quindi “il Comune di Firenze riconosce ad ogni individuo l’inalienabile diritto al perseguimento della felicità”.
Felicità e libertà sono un binomio inscindibile, sosteneva Kant. Nessun uomo può essere, infatti, costretto ad essere felice nello stesso modo in cui lo siano altri, essendo la felicità individuale assolutamente soggettiva.
Questa formulazione riprende quella contenuta nella dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti.
E questo straordinario principio fu scritto da un grande toscano, Filippo Mazzei, che lo suggerì a Thomas Jefferson di cui fu ispiratore e mentore.
Dichiarazione d’indipendenza che fu firmata il 4 luglio 1776 a Filadelfia, città gemellata proprio con Firenze.
Filippo Mazzei fu un genio italiano, medico e filosofo, studiò proprio a Firenze, visse una vita avventurosa e movimentata ma, soprattutto, fu un uomo felice.
Ecco, pensiamo che oggi con l’inserimento di queste parole si chiuda un cerchio ideale in memoria di Filippo Mazzei.
Permettetemi di ringraziare, per questo, il Circolo culturale Filippo Mazzei, e il suo presidente Massimo Balzi, che ha sostenuto questa nostra proposta e che ha lavorato, in questi anni, su tutto il territorio toscano promuovendo l’amicizia fra le città sulla base dei principi del Mazzei.
Permettetemi anche di ringraziare l’associazione Toscana Usa Onlus e il suo presidente Maurizio Mancianti che ha altrettanto sostenuto la nostra iniziativa e che quotidianamente organizza nella nostra città iniziative in nome della fratellanza fra Firenze e gli Stati Uniti.
L’approvazione di questo principio nello Statuto, assieme all’inserimento, per la prima volta, della promozione della ‘libertà individuali’ credo che sia la migliore eredità ideale e politica per tutti coloro che, come me, credono che la libertà non sia un diritto ma un dovere. Per tutti coloro che pensano che la libertà – conclude il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini e Consigliere del gruppo Centro – sia la massima aspirazione umana”. (s.spa.)