Multiutility, Bambagioni (Lista Schmidt): “Futuro passa da cambio vertici”

Il consigliere di minoranza ha rilevato: “Bilancio in utile con scelta contabile poco prudente: l'iscrizione di futuri ricavi. Nel 2023 peggiorati tutti gli indici di redditività”

“Dopo il primo resoconto, grazie al quale emersero criticità, ci furono subito una levata di scudi e accuse. Ad ogni modo, il lavoro della Commissione Controllo è stato utile e apprezzato trasversalmente, perché ha aperto un dibattito su un tema, quello dei servizi pubblici, che interessa a tutti, focalizzandosi su quali sono le basi finanziarie della multiutility”. Lo ha detto stamani in conferenza stampa Paolo Bambagioni, consigliere di minoranza della Lista civica Eike Schmidt, che ha presentato un dossier sui numeri della multiutility. “Venendo ai numeri, innanzitutto, è bene ricordare che ci sono stati due consigli d’amministrazione, uno in Alia e uno in Estra, che hanno portato a un ulteriore finanziamento bancario”.

“Ho, inoltre, studiato gli ultimi bilanci di Alia, dal 2018 al 2023, e ho messo in fila i numeri”.

“Sul piano economico – ha rilevato Bambagioni – c’è stata una scelta di bilancio rivelatasi poco prudente, poiché è stato portato in utile anziché in perdita, attraverso l’iscrizione di ricavi futuri”. “In più, in questo quadro ben noto ai vertici e non so quanto ai soci, gli utili sono stati redistribuiti ai soci, senza tener conto degli utenti che pagano bollette sempre più alte. Nel 2023 sono peggiorati tutti gli indici di redditività, con un forte incremento dei costi e dell’esposizione debitoria. Tutto questo rende ancor più difficile attrarre investimenti”.

“A questo punto – ha continuato Bambagioni – viene da chiedersi se una dirigenza, che produce perdite e assegna i dividendi - 22 milioni nel 2022 e 33 milioni nel 2023 - ai soci e non agli utenti sia adeguata”.

“In questi giorni, un padre nobile della sinistra economica toscana, Turiddo Campaini - ne raccolgo l’invito -, ha detto che i soci devono dettare la linea ai manager e che occorre un ulteriore organismo”.

“L’organismo – ha evidenziato l’ex sindaco di Signa – già c’è: l'assemblea dei soci e i soci sono i sindaci dei comuni stessi. Semmai c'è una costante opposizione al privato, come dimostra anche il caso del no alla borsa. Se non si vuole il privato, il pubblico non può solo delegare un buon manager, bisogna stargli accanto, senza farsi condizionare da scelte ideologiche come il no alla borsa”.

“L’unica attenuante – ha aggiunto il consigliere – è l’assenza di impianti, che deriva dall'ennesima mancata scelta della Regione”. “Intanto, c’è bisogno di un'operazione trasparenza; secondariamente, i sindaci facciano i proprietari imprenditori e la Regione faccia le scelte sugli impianti dei rifiuti attese da anni”. “Di questo e molto altro avremo modo di parlare nel consiglio comunale dedicato alla multiutility, che intanto è scivolato da dicembre a gennaio” ha concluso Bambagioni. (s.spa.)

Scroll to top of the page