Murate, Sinistra Progetto Comune: "I tavolini al posto delle auto e le auto parcheggiate in zona pedonale?"

"Nel 2017 la Giunta aveva promesso un intervento per risolvere il problema di piazza Madonna della Neve e dell'area pedonale nel complesso dell'ex carcere: la situazione è peggiorata in questi mesi, con la maggiore difficoltà a trovare posti in cui lasciare la macchina"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune e Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani - Sinistra Progetto Comune Quartiere 1

"Firenze Riparte a Sinistra, con la consigliera Donella Verdi, aveva sollevato il tema di piazza Madonna della Neve: un'area pedonale utilizzata spesso come parcheggio, rimuovendo i dissuasori che dovrebbero impedire l'accesso ai veicoli non autorizzati. Le foto ricevute in queste settimane, confermate direttamente passando in zona, evidenziano il rinnovarsi del problema, aggravatosi con l'occupazione straordinaria di suolo pubblico, che ha ridotto i posti auto disponibili in città. La popolazione residente si trova doppiamente penalizzata: da una parte non sa dove lasciare i propri mezzi, dall'altra si vede la pedonalizzazione dell'ex complesso carcerario delle Murate trasformato in un parcheggio, in cui si fa fatica a muoversi anche a piedi.

La socialità all'aperto, rispettando il distanziamento fisico, ha acquistato una particolare importanza in questa fase di Covid-19 ma cosa è stato fatto dal 2017 a oggi per impedire queste situazioni? L'incarico era stato affidato a SAS, affermò l'Assessore Giorgetti qualche anno fa: lunedì porteremo queste domande in Consiglio comunale.

Si tratta solo di uno dei molti casi di disagio dovuto al proliferare di tavolini e sedie all'aperto, che avevamo chiesto fossero almeno in parte svincolati dall'obbligo di consumo e destinati prioritariamente a forme nuove dello stare insieme: ci è sempre stato risposto di no, dalle destre come dal Partito Democratico, che in testa hanno la stessa di idea di dover favorire esclusivamente il mercato privato, dimenticandosi la dimensione pubblica della città e i disagi della cittadinanza". (fdr)

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