Nuova organizzazione delle Poste, Grassi, Verdi e Trombi: "Posta consegnata a giorni alterni, ma garantita anche la consegna il 25 aprile"

"Meno postini, più lavoro e la consegna anche il 1° maggio?"

"Anche a Firenze è partita la nuova organizzazione delle Poste e della distribuzione della posta consegnata a giorni alterni alla cittadinanza. - affermano i Consiglieri comunali di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi che hanno seguito i tagli al personale deciso da Poste Italiane -. Pur di ridurre il personale della consegna posta di quasi 200 posti, le Poste hanno mandato in tilt il sistema della distribuzione, tanto che pur di smaltire i carichi arretrati c'è chi ha lavorato anche il 25 aprile scorso."
"Non si assume, o almeno si assume solo una minima parte rispetto alle migliaia di persone che se ne vanno e si precarizza il lavoro con contratti a tempo, e si costringe, sotto il ricatto di un qualche rinnovo o premialità a fine mese, a lavorare giovani e meno giovani postini anche per le feste. Non ha alcun senso questa politica di Poste e condanniamo già adesso quanto accaduto il 25 aprile in alcune parti della nostra Città, e ci auguriamo che almeno domani, per la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, non si permetta l'impiego dei postini per la distribuzione della posta" aggiungono i consiglieri di opposizione.
"Tutta la responsabilità di quanto sta accadendo è sulla testa della dirigenza il cui unico scopo sarebbe quello di far quadrare i conti, ma dimentica di tutelare le condizioni di chi lavora e di garantire una qualità dignitosa del servizio offerto. Complimenti vivissimi a chi in un sol colpo ha ridotto il personale, costretto al lavoro anche nelle festività e peggiorato significativamente la qualità del servizio postale sia per chi invia che per chi deve ricevere la posta. Su questo continuerà il nostro impegno anche in Consiglio comunale sapendo bene che seppur non sia una competenza del Comune è un obbligo dell'amministrazione impegnarsi quando un servizio pubblico come quello postale non funziona e sono lesi i diritti del lavoro di propri concittadini" concludono Grassi, Verdi e Trombi. (fdr)

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