Palagi e Bundu (SPC): "Antifascismo in città: l'impegno verso la Rete Democratica Fiorentina"

"Approvati due ordini del giorno, che confidiamo possano servire per dare riscontro alle importanti realtà del territorio preoccupate dall'agibilità delle posizioni di estrema destra"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Ieri il Consiglio comunale di Firenze ha potuto ascoltare un'importante lezione del professor Raoul Pupo: ha spiegato la complessità delle vicende del confine orientale, senza tacere sulle responsabilità della borghesia italiana, anche prima del fascismo. In nessun modo è stata giustificata la violenza propria della guerra, una barbarie devastante, che ha segnato l'inizio del Novecento.
Se questo fosse il Giorno del Ricordo, sarebbe effettivamente un momento utile per il Paese, ma purtroppo ha poco a che fare con la storia, nel contesto del dibattito politico. Lo dimostrano le pulsioni anche locali dell'estrema destra, pronte a veicolare nostalgie per il Ventennio, usando le foibe per sdoganare posizioni anticostituzionali, con cui si disconosce il valore della Resistenza da cui è nata la Costituzione.

Per questo, nei giorni passati, la Rete Democratica Fiorentina ha lanciato due appelli al Sindaco e a Palazzo Vecchio: ci siamo permessi di riportarlo in aula, con due ordini del giorno approvati, a seguito di emendamenti richiesti dalla maggioranza.
Il punto è uno: non è accettabile vedere alcune realtà omaggiare i Franchi Tiratori e mettere in piazza un anacronistico anticomunismo di chiara matrice antislava, riproponendo l'odio tra popoli su cui si sono consumati i conflitti che hanno devastato il nostro continente e il nostro Paese (oltre a larga parte del resto del pianeta).

La destra istituzionale non si è dissociata da queste dinamiche: anzi, le ha rivendicate come proprie, confondendo il consenso elettorale con la legittimità di offendere la memoria della storia della Repubblica.
Ringraziamo le associazioni e le diverse realtà che con attenzione seguono quanto avviene in Palazzo Vecchio: abbiamo bisogno di una politica che non sia delega, ma partecipazione e impegno reciproco, anche fuori dai momenti elettorali". (fdr)

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