Palagi e Bundu (SPC): "Via de' Pepi non può essere venduto: il Consiglio di Stato contro il Comune di Firenze"

"Giuseppe Cazzato ha vinto anche questo passaggio nei tribunali. Inutile organizzare dei vertici sull'emergenza abitativa se non si ascoltano sindacati, associazioni e movimenti"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Giuseppe Cazzato ha difeso un bene pubblico, non solo casa sua. Ha difeso un principio costituzionale, quello del diritto all'abitare. E ha bloccato un'ulteriore vendita del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune. Lo ha dovuto fare agendo nei tribunali, perché politicamente chi governa la città ha voluto rimuovere il tema, mentre le destre continuano a brandire la parola della legalità, ignorando quanto sia lungo ottenere giustizia.

2017: il Comune di Firenze comunica a un inquilino che vive in un immobile di via de' Pepi che l'edificio non fa parte del patrimonio destinato agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Quindi, nonostante la persona abbia lì la sua casa, con titolo di legge, deve andarsene, anche perché Palazzo Vecchio vuole vendere. Via de' Pepi rientra nell'elenco delle alienazioni dei beni immobili del Comune di Firenze.

Nel 2018 il TAR della Toscana dà ragione all'inquilino, che ricorda come lì il fondo sia stato adibito a edilizia residenziale pubblica dal gennaio del 1998. Ma il Comune insiste e ricorre al Consiglio di Stato.

Ribadiamo: c'è un edificio in cui ci sono case popolari. Dentro ci vive una persona che ha pienamente titolo di stare lì. Il Comune gli dice che invece pensa che l'immobile vada venduto e insiste nei tribunali, rinunciando a ogni gestione politica della faccenda, dando per scontato di aver ragione, probabilmente.

Tra le contestazioni non a caso c'è l'assenza di adeguata comunicazione nei confronti di chi vive in via de' Pepi, come se l'immobile messo in alienazione fosse stato vuoto.

Il Consiglio di Stato ribadisce inoltre come l'acquisto con soldi pubblici dell'edificio lo renda a tutti gli effetti possibile patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (l'operazione avviene nel 1940, per "risanare" il quartiere di Santa Croce). Nel tempo sono stati inoltre effettuati dei lavori di ristrutturazione edilizia.
L'appello del Comune di Firenze è stato integralmente rigettato.

Giuseppe Cazzato ha dovuto passare anni di incertezze e di lotte perché il suo diritto alla casa è stato gestito in modo apparentemente tecnico, nonostante Sindaco e Giunta parlino di straordinari interventi per l'emergenza abitativa. Domani è stato annunciato un vertice, come se ci fossero delle novità.

Sono anni che organizzazioni sindacali, associazioni e movimenti lamentano la situazione cittadina. In tante situazioni, nel migliore dei casi, non ricevono ascolto, in altre si arriva anche a criminalizzare, come avvenuto qualche tempo fa, quando abbiamo denunciato in conferenza stampa il parere dell'ONU per una famiglia residente a Firenze e che rischiava di finire per strada, nonostante avesse minori e problemi di salute in famiglia.

Ora chiederemo conto alla Giunta su cosa intenda fare. Perché la delibera contestata, a cui avevano votato contro Firenze Riparte a Sinistra (Grassi, Trombi e Verdi) e la consigliera Amato, interessava 61 alloggi, tra cui i 14 di via de' Pepi.

Ringraziamo Cazzato e tutte le persone che ogni giorno, anche rischiando denunce e lunghi iter processuali, scelgono di difendere il diritto all'abitare". (fdr)

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