Palagi e Bundu (SPC): “Evitare pubblicità e soddisfazioni al generale Vannacci”

"Un uomo di potere che prova a passare da vittima del sistema è una formula nota nella storia europea e italiana"

Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune

“Ci risulta che il libro di Roberto Vannacci sia stato pubblicato poco più di una settimana fa. Senza casa editrice, ma acquistabile solo su una piattaforma digitale, anzi su quella della multinazionale più nota.
Non ci sembra che agire su Amazon sia un modo coraggioso di adoperarsi, ma queste sono scelte dell'autore. 
Da quanto vediamo, le recensioni partono principalmente dalla giornata di ieri, in cui è scoppiato il ‘caso’. Ci fa piacere leggere una sostanziale unanime condanna.

Vogliamo però esplicitare due rischi che vediamo: da una parte fare pubblicità al volume, dall'altra alimentare una narrazione vittimista di un personaggio che può trarre soddisfazione dalla sua esposizione.
Leggeremo le pagine in questione, ma da ora riteniamo sbagliato parlare di farneticazioni di una persona fuori dalla realtà. Quanto scrive un graduato dell'Esercito italiano, con ruoli di responsabilità e di prestigio, è argomento fin troppo diffuso, in ambienti alti e bassi della società.
Ci sarebbe una dittatura del politicamente corretto che rende l'occidente schiavo delle menzogne climatiche, delle lobby LGBTQI+ e in generale delle minoranze. In tempi di crisi delle culture politiche, dove tutto è enfatizzato per fare notizia, troviamo l'operazione di Roberto Vannacci fin troppo prevedibile, persino scontata.
Riteniamo gravissimo quanto emerge dal suo pensiero. E visto che spesso stiamo dalla parte di chi subisce repressione e condanne, non ci stiamo a farlo passare per vittima di qualche presunto complotto. È un uomo di potere. Che esprime idee ancora troppo diffuse, da contrastare. Anche nel Salone de' Dugento non mancano discorsi ambigui da parte di alcuni gruppi consiliari. 
Certo, ci sarà sempre chi non vuol sentire e discutere. Però non ci si può limitare a condannare, senza capire come sia possibile. Siamo quindi disponibili a entrare nel merito di qualsiasi questione, per dimostrare che oggi al governo c'è chi sottovaluta i cambiamenti climatici, chi pensa che l'identità di genere sia un'invenzione, chi ritiene che ci sia una maggioranza silenziosa senza differenze e oppressa dalle minoranze (spesso associate a persone ‘straniere)”.

 

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