Questo l'intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune
"Un regolamento nato in fretta, corretto all'ultimo momento, dando per scontato che il Consiglio sia solo un luogo in cui si alza la mano per applaudire o contestare la Giunta. Una degenerazione che fa male alla città, il cui futuro merita partecipazione, coinvolgimento e ascolto. Non potevamo votare a favore di un atto disegnato senza attenzione a tutta la Città, come se si volesse solo ritornare ad attrarre livelli di overtourism insostenibili per la città e per l'ambiente.
Sul piano politico la Giunta ha scelto cosa e come accogliere rispetto ai quindici emendamenti presentati da Sinistra Progetto Comune (e ai dieci delle altre opposizioni). Superando il momento in cui il Consiglio deve esercitare le sue funzioni di controllo e indirizzo. Solo gli emendamenti che correggevano evidenti errori formali sono stati accettati.
Noi avevamo chiesto cose precise su alcune tematiche, per noi fondamentali.
- Attenzione a chi vive la città. Non solo di turismo si dovrebbe parlare quando si agisce sugli spazi urbani e sulle attività economiche commerciali del territorio. La richiesta di riservare il 20% dei posti a chi non consuma aveva un forte valore, sia per il futuro che per la capacità di ascoltare la cittadinanza.
- Rispetto e valorizzazione di chi lavora, attraverso una particolare attenzione di contrasto a forme di sfruttamento a nero o contratti impropri. Una richiesta pervenuta anche direttamente in una lettera aperta da parte della Camera del Lavoro.
- Attenzione ai diversamente abili, per gli stalli per auto di chi ha difficoltà motorie e per gli spazi di una città ancora non accessibile.
- Favorire un'occupazione di suolo pubblico meno invasiva e meno stabile, prevedendo lo smontaggio dei dehors.
- Rispettare chi vive la città stabilendo orari precisi (ridotti) che rispettino il diritto al riposo.
Non c'è stato spazio per accogliere niente a quanto pare... Confidiamo che per uscire dall'emergenza si cambi atteggiamento, o sarà un problema per tutte e tutti noi, per tutta Firenze". (fdr)