Palagi e Bundu (SPC): "Sciopero del personale in appalto dei servizi bibliotecari e archivistici del Comune: la nostra solidarietà"

"Lunedì question time per capire le risposte della Giunta alle ragioni della mobilitazione annunciata dalle lavoratrici e dai lavoratori di un comparto ritenuto essenziale dalla stessa Amministrazione"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"L'8 febbraio sarà sciopero, nei servizi bibliotecari e archivistici del Comune di Firenze, ritenuti essenziali dal fu Assessore alla Cultura di Firenze, le cui deleghe oggi sono nelle mani del Sindaco.
Le domande non sono nuove, così come l'assenza di adeguate risposte e garanzie: per questo esprimiamo la nostra solidarietà alla mobilitazione, che ribadiremo anche lunedì, con il question time depositato per capire le intenzioni precise della Giunta, rispetto alle criticità in essere.

Cosa chiede il personale in appalto delle biblioteche e dell'archivio storico della nostra città? Nessun taglio per i livelli occupazionali e salariali, l'individuazione di un adeguato contratto nazionale di riferimento, evitare ribassi per l'aggiudicazione del prossimo bando di gara.

In questi mesi si è parlato molto di internalizzazione, ma ci pare che la maggioranza stia portando "a spasso" la questione. La figura che aveva iniziato politicamente a seguire la vicenda è ora a Milano e la dirigente che ha seguito il percorso è ora in pensione.
Nel frattempo tante voci e ipotesi si sono sentite, ma il punto è che chi tutte le mattine si alza per andare a lavorare si sente in una situazione di abbandono.

Ricordiamo ancora quando in aula ci fu letta una risposta in cui si diceva che alla fine chi lavora in appalto non è dipendente del Comune di Firenze: nessuno ha mai chiesto scusa per quelle parole, tecnicamente anche comprensibili, ma politicamente gravissime. Perché quando c'è da vantarsi dei servizi, chi governa Palazzo Vecchio è sempre pronto ad appropriarsi del lavoro di chi opera in appalto.

Lunedì le domande saranno precise, così come chiare sono le ragioni dello sciopero. Ci aspettiamo risposte. Non per noi, ma per le lavoratrici e i lavoratori, la principale garanzia per dare risposte ai bisogni della cittadinanza". (fdr)

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