Palagi e Bundu (SPC): "Scudo verde e tramvia: l'arroganza di chi ha il potere?"

"Vincolare il percorso sulla mobilità alla Città Metropolitana e al Consiglio comunale è una posizione fatta votare negli ultimi mesi dai gruppi consiliari. Rispetto alla tramvia invitiamo a guardare al problema della mobilità in generale"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Ieri in aula ci è stato detto che avere delle perplessità sulla proposta di Scudo Verde non sarebbe di sinistra. Però la nostra posizione è stata votata in Città Metropolitana e dalla maggioranza della Commissione 6 del Comune. Riteniamo indispensabile che il progetto si sviluppi con il coinvolgimento e il consenso degli enti locali limitrofi.
Fino a che non sarà garantito un servizio di trasporto pubblico locale, che permetta alle persone di poter rinunciare alle auto, l'unica soluzione per inquinare meno rischia di essere l'acquisto di nuovi mezzi privati, per chi può permetterselo o può indebitarsi.

Favoriamo fortemente un modello di sostenibilità che mette al centro la bicicletta, ma non ci si può dimenticare chi non ha la possibilità di utilizzare tale mezzo, per età, condizioni fisiche o altre motivazioni.
Questi sono nodi critici che meriterebbero razionalità, senza diventare campo di scontro tattico politicista.

Anche sul dibattito che sta per nascere sulla tramvia in piazza Duomo vediamo chiaro un rischio: che non si faccia che parlare di questo, polarizzando tra il sì e il no chi ogni giorno avrebbe bisogno di potersi spostare in città con il TPL. Questo permetterebbe di non parlare dei quesiti referendari e del Piano Operativo, in settimane dove devono essere costruite le osservazioni. Inoltre l'urbanistica di genere ci insegna che limitarsi a dei tracciati rigidi è un modo per discriminare chi ha necessità di fare più fermate, per esigenze familiari, lavoro di cura, o condizioni di precariato.

Sta mancando completamente l'integrazione del servizio su gomma, ed è chiaro che le tramvie tagliate fuori dal centro lo abbiano reso ulteriormente isolato dal resto del tessuto urbano, quasi fosse una zona franca per movida e turismo.

Non ci sottraiamo a nessuno dei due punti, ma vorremmo che il Sindaco non continuasse a usare i temi per questioni di collocamento interno e campagna elettorale.
Esistono i consigli comunali e i consigli dei quartieri. Se la maggioranza provasse a liberare la discussione, senza limitarsi a scontri di potere, ne guadagnerebbe tutta Firenze". (fdr)

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