Palestra di via Lunga e diversamente abili. Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Roberto De Blasi (Capogruppo Movimento 5 Stelle): “Inclusione non vuol dire espulsione”

“Da mesi chiediamo spiegazioni sulle assegnazioni della Palestra Handicap del Comune di Firenze. Si dice che non si vuole costruire un ghetto per la disabilità, ma la soluzione non può essere il buttare fuori i diversamente abili dalla struttura”

“Dobbiamo tornare per l’ennesima volta sulla palestra di via Lunga. Il Comune di Firenze – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu ed il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – non può limitarsi a scaricare tutto sulle spalle del concessionario. Quell’immobile è di proprietà dell’amministrazione che ha scelto di chiamarlo Palestra Handicap e di prevedere una vocazione attenta all'attività agonista dei diversamente abili, che quindi devono essere i principali protagonisti e assegnatari per l’uso degli spazi.

Così non è, o almeno così denuncia la storica associazione Pohafi. Non è così? Allora si risponda alle nostre interrogazioni. La cosa avviene a distanza di mesi, se avviene, altrimenti le domande restano senza replica, in attesa di poter arrivare in Consiglio comunale, in modo assolutamente non tempestivo.

I regolamenti dell’ente – proseguono Palagi, Bundu e De Blasi – sono precisi sulle tempistiche per la costruzione dei palinsesti. Vengono sollevate obiezioni persino sul basilare rispetto di quanto viene stabilito dal Comune.

Comprendiamo le difficoltà legate alla pandemia e quanto le palestre stiano subendo pesanti restrizioni. Questo però non può assolutamente penalizzare le persone diversamente abili, anzi dovrebbe chiamare tutte e tutti noi alla massima attenzione e responsabilità”. (s.spa.)

Scroll to top of the page