Nel Consiglio comunale di ieri è stata approvata all'unanimità una risoluzione sulla vicenda di Patrick Zaky. Stefano Di Puccio (PD): "Il Consiglio comunale si è espresso in modo importante al fianco di Patrick Zaky, arrestato in Egitto e la cui vicenda ci ricorda in modo preoccupante la storia di Giulio Regeni, per il quale siamo ancora in attesa di verità e giustizia. Palazzo Vecchio chiede al Governo italiano di fare pressioni sull'Egitto e di rivedere gli accordi commerciali tra i due paesi, in particolare per quanto riguarda l'esportazione di armi sull'altra sponda del Mediterraneo".
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) aggiungono: "il nostro gruppo consiliare si era attivato per sostenere la mobilitazione a favore di Zaky. Abbiamo scelto di ritirare il nostro atto (già passato al Quartiere 1 la scorsa settimana), per convergere su un'unica proposta. Su queste battaglie è bene infatti mettere insieme tutte le forze disponibili". (fdr)
La risoluzione votata all'unanimità:
Il Consiglio comunale
INVITA IL GOVERNO ITALIANO
- a seguire con la massima attenzione la vicenda dell’arresto di Patrick Zaky e chiedere al governo egiziano di garantire allo studente il rispetto dei suoi diritti;
- a valutare ogni forma di legittima pressione verso un Paese che ha già dimostrato la sua scarsa attenzione al rispetto dei diritti umani e dell’espressione libera del dissenso e della critica;
- a rivedere i rapporti di esportazione di armi verso l’Egitto per le succitate ragioni;
INVITA IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- ad espletare tutte le iniziative possibili, anche attraverso la sensibilizzazione nei confronti dei singoli Stati dell’Unione, affinché cresca e si sviluppi una forte azione dell’Europa nei confronti dell’Egitto per garantire i diritti fondamentali a Zaky e il suo reintegro nella comunità accademica italiana ed europea;
INVITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
- ad esprimere all’Ambasciatore dello Stato egiziano in Italia la preoccupazione della Città di Firenze per la sorte di Zaky e a reclamare il rispetto per i suoi diritti.