Piano Operativo, Cocollini (Gruppo Centro): “Nardella e Del Re si riscoprono marxisti”

“Mettere in dubbio il diritto alla proprietà è inaccettabile. Proliferano i vincoli che limitano la libertà di chi possiede un immobile”

“La proprietà, secondo l’assessore all’urbanistica Del Re, e dunque immaginiamo anche per il sindaco Nardella, non è un diritto assoluto. Questa la premessa del nuovo piano operativo del Comune di Firenze. Una premessa che ci riporta indietro nella storia al XIX secolo, a Karl Marx per la precisione. Un piano che non riconosca l’inalienabile diritto alla proprietà non può certo essere il nostro.

L’ansia pianificatoria della giunta Nardella si palesa, ad esempio, nella norma che vieta la ristrutturazione a un proprietario di un immobile a meno che non abbia un bagno ogni 30 metri quadri. La politica dei volumi zero, del resto, pone difficoltà insormontabili per realizzare nuovi immobili. Migliaia i vincoli che permangono o vengono addirittura rafforzati, con divieto di cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale. Divieto di apertura di nuove attività turistico-ricettive e ancora la previsione di aumentare il numero di alberi in città quando è sotto gli occhi di tutti che non si è in grado di gestire quelli che già ci sono.

E non manca, dulcis in fundo, la norma che consente l’indifferenza funzionale soltanto per i luoghi di culto e anche per quelle Onlus che comunque possono esercitare attività economiche equivalenti a quelle private, facendo così concorrenza sleale.

Insomma, siamo di fronte ad un totale fallimento e come diceva il grande presidente Ronald Reagan: più i piani falliscono più i pianificatori pianificano”.

Questo l’intervento del consigliere del gruppo Centro Emanuele Cocollini, vice presidente vicario del Consiglio comunale

(fdr)

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