“Il Piano Operativo e il Piano Strutturale rappresentano strumenti fondamentali per il futuro della città, ma il percorso compiuto fino a oggi non ci consente di riconoscerci pienamente nelle scelte strategiche contenute nei documenti approvati oggi in Consiglio comunale”.
Così i consiglieri comunali di Italia Viva Francesco Casini e Francesco Grazzini, che hanno scelto di esercitare l’opzione del “non voto” sulla delibera in aula, pur rimanendo presenti.
“Abbiamo riconosciuto – spiegano – la presenza di alcuni elementi positivi: l’attenzione ai temi della sostenibilità, alla sanità territoriale, alla mobilità dolce, alla realizzazione di alcune opere pubbliche tra cui i parcheggi come quello del Cestello e al ruolo del terzo settore. Apprezziamo, in particolare, il lavoro portato avanti sul fronte dell’edilizia scolastica e senz’altro l’impegno per una città più equa e inclusiva”.
“Tuttavia – proseguono – riteniamo che il piano manchi di coraggio su alcuni snodi cruciali: serviva una visione più dinamica e aperta alla collaborazione tra pubblico e privato, per generare sviluppo, attrarre investimenti, creare lavoro e rilanciare intere aree urbane oggi abbandonate. È mancato un disegno chiaro sul recupero del patrimonio pubblico dismesso, che potrebbe diventare un volano di rigenerazione e di risorse per la città e sul tema delle infrastrutture necessarie al territorio”.
I consiglieri pongono inoltre l’accento sulla necessità, ora che il piano è stato approvato, di passare rapidamente alla fase attuativa: “Sono centinaia i cittadini, i professionisti, le imprese che da anni attendono risposte alle loro istanze urbanistiche. È fondamentale che l’amministrazione dia subito seguito con prontezza agli strumenti attuativi e sblocchi i procedimenti rimasti sospesi in attesa di questo passaggio. Firenze non può più permettersi ulteriori ritardi e la rapidità di risposta corrisponde alla capacità dell’amministrazione pubblica di dare seguito agli impegni con i cittadini”.
Per Casini e Grazzini “la nuova sfida oggi è costruire una visione metropolitana. La ‘Grande Firenze’ non può più restare uno slogan: servono scelte condivise e strumenti urbanistici che coinvolgano l’intero territorio di Firenze e dei comuni confinanti che sono ormai strettamente indipendenti.. Auspichiamo che su questo si apra presto un confronto vero, per arrivare ad attuare il primo piano strutturale intercomunale”.
“Il nostro gruppo è nato da appena sei mesi – concludono – e non ha potuto incidere realmente nella costruzione di questo piano. Per questo, pur non votando a favore, non abbiamo voluto bocciare il lavoro fatto. Scegliamo il non voto come gesto di responsabilità e coerenza, per segnare una posizione critica ma costruttiva, che guarda al futuro e rivendica il diritto di contribuire con proposte concrete alle scelte strategiche della città”. (s.spa.)