POC, Locchi (FI): “Insufficiente la capacità di visione per affrontare le sfide della contemporaneità e del futuro. I perché del nostro voto contrario”

Questo l’intervento in aula del capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi

“È indubbio che il POC abbia un impatto diretto sulle nostre vite quotidiane e sul futuro della nostra comunità. Tuttavia, come ogni strumento di pianificazione merita una riflessione critica, soprattutto alla luce delle sfide che Firenze sta affrontando in un contesto di rapidi cambiamenti sociali, economici e ambientali.

Il POC del Comune di Firenze si inserisce in un contesto più ampio di pianificazione urbanistica, che parte dal Piano Strutturale, ma si distingue per la sua concretezza operativa. Mentre il Piano Strutturale traccia una visione di lungo periodo, il POC definisce le azioni pratiche da attuare nei prossimi anni. Questo lo rende uno strumento fondamentale per determinare la gestione del territorio, l'uso del suolo, gli interventi edilizi, la mobilità e la gestione delle risorse naturali.

In un momento storico in cui i cambiamenti climatici sono una realtà sempre più tangibile, il POC del Comune di Firenze dovrebbe, a mio avviso, assumere una visione molto più audace in termini di sostenibilità. Sappiamo tutti che Firenze è una città dal patrimonio storico e artistico straordinario, ma anche una città vulnerabile agli effetti del riscaldamento globale. Le alluvioni, l'inquinamento atmosferico, la gestione delle risorse idriche sono questioni che non possiamo più ignorare. Eppure, da una lettura del POC, emergono ancora previsioni urbanistiche che non sempre rispondono alle sfide ambientali. La pianificazione dovrebbe incentivare maggiormente l'adozione di soluzioni green, come l'efficienza energetica, l'integrazione della natura nel tessuto urbano, e l'uso di energie rinnovabili. Senza dimenticare la protezione del patrimonio verde esistente, che rappresenta un polmone vitale per la città.

Un altro tema cruciale riguarda la crescita della città e le possibili derive della speculazione edilizia. Il POC definisce nuove aree di sviluppo urbano, ma occorre fare attenzione a non trasformare la città in un cantiere infinito, dove la necessità di rispondere a una domanda di nuovi edifici possa diventare pretesto per favorire interessi privati a discapito dell’interesse collettivo. La città non deve essere vista solo come un mercato in cui scambiare metri quadrati: è necessario che il POC non si pieghi alle logiche di profitto immediato, ma faccia dell’edilizia un'opportunità di qualità, a misura di persona, di famiglia, di comunità.

Inoltre, non possiamo ignorare l’incremento della disuguaglianza sociale che può derivare da una pianificazione urbanistica che favorisce la gentrificazione. I quartieri più storici o periferici potrebbero infatti subire un processo di “arricchimento” che porta all’esclusione dei residenti storici e all’espulsione delle fasce più deboli della popolazione, sostituite da residenti con maggiore disponibilità economica. Il POC deve essere un’opportunità per un'espansione inclusiva e sostenibile, che non si traduca in una città più disuguale.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la partecipazione cittadina. La pianificazione del territorio non può essere una questione di esclusivo interesse tecnico o politico. I cittadini devono avere voce in capitolo, devono essere coinvolti fin dalle fasi iniziali nella definizione delle scelte più rilevanti per il futuro della città. A Firenze, però, spesso assistiamo a una partecipazione che è puramente formale, a un dialogo tra amministrazione e cittadini che rimane troppo superficiale. È fondamentale, invece, che il POC diventi il frutto di una discussione aperta e trasparente, che ascolti le esigenze delle diverse comunità, dalle famiglie alle imprese, dalle associazioni ambientali alle realtà culturali. Il piano deve rispondere non solo agli interessi economici, ma anche a quelli sociali, culturali e ambientali dei fiorenti

Infine, uno dei temi che più toccano la vita quotidiana dei cittadini è la mobilità. Firenze, come molte altre città, sta affrontando un incremento del traffico e una crescente difficoltà di spostamento. La pianificazione del POC dovrebbe essere l’occasione per una vera e propria rivoluzione della mobilità cittadina ma non con lo scudo verde o con le tante ciclabili messe nelle strade a penalizzare la circolazione su gomma ma con progetti ambiziosi come, ad esempio, una vera circonvallazione o la costruzione di gallerie che attraversino i punti nevralgici della nostra città. A niente di tutto ciò invece stiamo assistendo.

In conclusione, il POC del Comune di Firenze rappresenta uno strumento indispensabile per la pianificazione del futuro della città, ma non possiamo permetterci di considerarlo un documento statico o esclusivamente tecnico. Deve essere un piano che ascolti le esigenze di tutti i cittadini, che metta la sostenibilità al centro delle scelte urbanistiche, che promuova l'inclusione sociale e che rifiuti ogni forma di speculazione edilizia. Solo così potremo costruire una città davvero a misura d'uomo, capace di affrontare le sfide del presente e di immaginare un futuro migliore”.

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