Enrico Conti e Laura Sparavigna: “Siamo partiti dall’ascolto dei lavoratori e delle lavoratrici”
Le ultime novità del decreto “rilancio” sono stato al centro dell’audizione delle Organizzazioni Sindacali in relazione all'emergenza Coronavirus ed ai suoi impatti sull'economia e sull'occupazione a Firenze nelle Commissioni Sviluppo Economico, presieduta da Enrico Conti e Istruzione, Lavoro e formazione, presieduta da Laura Sparavigna. Sono stati ascoltati Paola Galgani della Cgil, Roberto Pistonina della Cisl e Paola Vecchiarino della Uil. “E’ la prima audizione con le Organizzazioni sindacali dopo l’emergenza sanitaria – sottolineano i presidenti di Commissione Enrico Conti e Laura Sparavigna – e siamo partiti dall’ascolto dei lavoratori e delle lavoratrici”.
“Abbiamo ancora tanto da lavorare sia per quanto riguarda la protezione del lavoro sia per rafforzare il nostro modello di sviluppo. Occorre prendere tutte le misure possibili per favorire le riaperture in sicurezza e la ripresa dell’economia ma al contempo iniziare a progettare la fase 3 – ha detto il presidente della Commissione sviluppo economico Enrico Conti – perché l’emergenza sanitaria ha trovato l’Italia appena reduce dalla crisi del 2008 e con nodi strutturali irrisolti negli ultimi tre decenni. Firenze è un’area economica cruciale per la Toscana, che necessita di nuove infrastrutture per aumentare connettività e sostenibilità, occasione di investimento e creazione di buona occupazione. La sfida è non perdere la forza di un tessuto economico multisettoriale, votato all’export e ai rapporti internazionali. Dobbiamo proteggere e rafforzare il nostro sistema moda, anche attraverso le politiche di formazione professionale per riqualificare i lavoratori. Dobbiamo valorizzare la sinergia tra polo sanitario e farmaceutico per la produzione di dispositivi, vaccini e apparecchi bio-medicali. Dobbiamo puntare ad un turismo di qualità legato alla cultura, all’Alta formazione, alla capacità di produrre oggi manufatti belli e buoni che piacciono al mondo. Cultura, creatività, alta formazione possono essere funzioni produttive contemporanee particolarmente adatte a ripopolare di imprese e nuovi residenti il nostro centro storico. Su questo dovremo confrontarci. Questo è stato solo un primo appuntamento. Un punto di partenza con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Il prossimo incontro si svolgerà con le categorie datoriali”.
“Occorrono nuove regole del gioco per ricostruire la nuova realtà. Non possiamo permetterci di temporeggiare. Dobbiamo – ha aggiunto la presidente della Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione Laura Sparavigna – anche definire delle commissioni future, magari a cadenze mensile, su ambiti su cui possiamo intervenire in maniera tempestiva ed incisiva. A partire dagli strumenti entro le politiche passive del lavoro investendo sulla formazione, sia rivedendo la qualità e la tipologia dell’offerta formativa negli istituti professionali e nella formazione professionale in previsione del passaggio alla dimensione lavorativa, sia per la riqualifica dei lavoratori per sostenerne il reinserimento. Le filiere saltate impattano soprattutto su lavoratori con bassi livelli salariali e di bassa qualifica, il che crea un dramma occupazionale nelle fasce più debole e più difficilmente reinseribili. Occorre sviluppare soluzioni di sistema per conciliare le parti sociali del mondo del lavoro, per stimolare nuove filiere e nuovi indotti per evitare lo scivolamento dallo stato di disoccupazione a quello di inoccupazione che comporta danni psicologici e un comportamento di passività d'innanzi al mercato del lavoro. Parallelamente dobbiamo lavorare in sinergia, esprimendoci all’unisono per l’emersione del lavoro nero. I nuovi modelli di organizzazione del lavoro proposti in questa fase si affidano su figure lavorative da sempre discriminate, vittime di precarietà contrattuale e salariale. Dobbiamo intervenire in favore dell’estensione dei diritti del lavoro anche alle professioni recenti e sviluppare un sistema che includa e riconosca il modello di vita delle nuove generazioni sia nella fase di formazione che lavorativa. E’ inaccettabile una discriminazione qualitativa del lavoro tra generazioni! Infine dobbiamo regolare gli effetti della rivoluzione digitale sia su un piano formativo che contrattuale. I macro fenomeni vanno regolati e gestiti altrimenti finiremo per esserne travolti! La dimensione lavorativa impatta sulla quotidianità di ognuno di noi, sia nella sfera sociale che nella sfera privata: dobbiamo sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso servizi e contributi, rimodulando forme e organizzazioni del lavoro, altrimenti saranno le categorie sociali più fragili a restare escluse, ancora una volta.
Il lavoro è un aspetto identitario della persona, strumento per l’autonomia e l’indipendenza, mezzo di realizzazione. Da questi temi deve partire il “Tavolo” per la ricostruzione del mondo lavoro a Firenze: un tavolo, luogo di incontro, mediazione, di ricerca di un terreno comune su cui ricostruire il sistema. Occorre, infine, allargare la governante alla Città metropolitana – ha concluso la presidente Sparavigna – perché è impensabile lo sviluppo economico se si pensa al solo territorio comunale”. (s.spa.)