Mario Razzanelli torna a puntare l’indice sulle mancanze del governo Conte. Oltre ad esserci gravi ritardi nel dare aiuti concreti alle imprese che versano in una crisi profonda, si mostra chiaro il pericolo della disoccupazione: “Gli italiani che rimarranno senza lavoro sono sempre di più, ma l’elemento che preoccupa maggiormente è che nessuno ne parla. Ascoltando i ripetuti interventi del premier, non si ha mai la fortuna di percepire parole mirate a rimediare a questa criticità e nemmeno nella discussione parlamentare si avverte tutto ciò. Il problema della disoccupazione era già allarmante prima che sul nostro Paese si abbattesse il dramma Coronavirus, adesso rischia di dilatarsi a dismisura. Mi chiedo a che punto dovremo arrivare per far sì che il nostro Governo si interessi a questa delicata vicenda. Quali serie misure intende adottare l’esecutivo rispetto alla risoluzione di questo punto cruciale per la vita del Paese? Senza dimenticare i disordini sociali che ne potrebbero conseguire”.
"Intanto bisognerebbe dare la stura all’inizio della ‘Fase 2’, riaprendo l’Italia domani mattina: non è più realistico immaginare di tenere recluse in casa categorie di italiani che invece potrebbero riaccendere all’istante le varie filiere della produzione. C’è solo un rimedio per provare ad alzare un argine rispetto alla crisi: far ricominciare a lavorare chi un lavoro ce l’ha e nel frattempo occuparsi, invece, di chi l’ha perso. La sensazione sgradevole è che Conte sia molto bravo a trovare spot piuttosto che a preoccuparsi delle aziende. Queste potrebbero mantenere i posti di lavoro dando liquidità alle famiglie e stimolando la ripresa dei consumi come ha fatto la Germania. I tedeschi hanno consegnato 3000 euro a famiglia anziché i nostri 600 come ha fatto il primo ministro”.