Le Consigliere e i Consiglieri della sinistra usciranno dall'aula al momento del voto nei Consigli di Quartiere
"Al Quartiere 1 i partiti di opposizione lasciano la seduta del Consiglio rifiutandosi di votare il cambiamento del Regolamento dei Quartieri, un testo che così come è stato presentato dall'assessore Fratini è svilente della dignità dei consigli di Quartiere. - affermano le Consigliere e i Consiglieri comunali di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, Donella Verdi e Adriana Alberici, insieme alle e ai Consiglieri dei quartieri di Sinistra Italiana, Serena Jaff, Mauro Santoni, Virginia Pupi, Giovanna Sesti, Manuela Giorgetti e Pietro Poggi - Da giugno 2018 le commissioni Garanzia e Controllo dei Quartieri rappresentati dai loro Presidenti di Commissione avevano partecipato ad un percorso serio e approfondito con le Commissioni competenti in materia di Palazzo Vecchio per una revisione condivisa del Regolamento Generale dei Consigli di Quartiere."
"Il Quartiere 1 si era distino in modo positivo elaborando un contributo di emendamenti approvati in Commissione Garanzia e Regolamento e poi in Consiglio di Quartiere. Il lavoro si era poi interrotto per la modifica sulla nuova modalità di elezione del Presidente di Quartiere, che sarà diretta per volontà del PD, ma la settimana scorsa è arrivato un nuovo atto della Giunta di Palazzo Vecchio presentato dal''assessore Fratini. Tutti si aspettavano il testo concordato e quindi il semplice adeguamento per permettere l'elezione diretta del Presidente, ma non è stato così."
"Con sorpresa della stessa maggioranza di Palazzo Vecchio, il testo prevedeva una revisione completa del Regolamento di cui nessuno è in grado di attribuire la paternità dal momento che lo stesso assessore che lo ha elaborato a precise domande sul contenuto, non ha saputo rispondere. Questo nuovo testo non solo annulla il lavoro fatto precedentemente dalle Commissioni congiunte, con grande dispendio di risorsa pubblica, ma contiene anche errori marchiani e scelte politiche scellerate: si impone ad esempio che il portavoce delle opposizioni, sempre ammesso che sia sensato imporre a partiti spesso diversissimi un unico rappresentante (pensiamo a Sinistra Italiana e Lega ora all'opposizione), sarà scelto dalla maggioranza. Non si danno autonomie di spesa e di bilancio ai Quartieri, neanche per gestire qualche giardino o organizzare eventi culturali di un certo rilievo."
"Nonostante le perplessità e dubbi dello stesso PD, l'assessore ha imposto alla sua maggioranza di votare il testo, non completo e non condiviso, e a tutto il Consiglio non ha concesso neanche il tempo di convocare una commissione per elaborare una raccomandazione condivisa che potesse sollevare i punti più critici. Siamo stati costretti a lasciare il Consiglio per non prendere parte ad una farsa e con noi tutti gli altri consiglieri dell'opposizione". (fdr)