Regolamento Unesco, Cocollini (gruppo Centro): “Errore non garantire libertà economica”

“La regolazione è la soluzione peggiore, la rendita di posizione non garantisce la conservazione del patrimonio”

“La regolazione continua delle attività economiche nell’area Unesco che ha il fine di salvaguardare il patrimonio culturale della città produce effetti tutt’altro che significativi. I residenti nel centro storico continuano a diminuire e nessuno apre o vorrebbe aprire nuove attività se non quelle di somministrazione che sono oggetto di blocco da parte del regolamento. Questo dimostra inequivocabilmente che, oltre che aver garantito una rendita di posizione alle attività esistenti che non operano in un regime di completa concorrenza, nessuno degli obiettivi presupposti dall’applicazione del regolamento è stato finora raggiunto.

Le attività economiche funzionali alla residenza non vengono aperte semplicemente grazie all’approvazione di un regolamento, ma soltanto se c’è una domanda di quei beni o servizi. E nella zona Unesco non c’è, in quanto i fiorentini, nella maggior parte dei casi, preferiscono vivere altrove, per molte ragioni. Ciò determina che una zona della città si sia sempre più specializzata e che l’economia sia essenzialmente indirizzata all’offerta turistica. Una realtà che, peraltro, porta ricchezza alla città e della quale non si può non prendere atto.

Dobbiamo impedire, altresì, che questa grande ricchezza sia oggetto di una rendita di posizione di pochi dovuta al fatto che non si possano aprire nuove attività. Senza lo sviluppo non si conserva niente. Il turismo, infine, è una grande opportunità per la città, ma la ricchezza che ne deriva deve essere diffusa, non garantita a pochi”

Questo l’intervento del consigliere del gruppo Centro e vicepresidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini

(fdr)

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