Approvata mozione in Commissione ambiente, vivibilità urbana e mobilità
Approvata mozione in Commissione ambiente, vivibilità urbana e mobilità, presieduta da Leonardo Calistri, la mozione, primo firmatario il consigliere del Partito Democratico Renzo Pampaloni e sottoscritta anche dai consiglieri PD Franco Nutini, Donata Bianchi e Patrizia Bonanni, da Mimma Dardano di Italia Viva e da Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune per sostenere la proposta di Legge per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati. Una proposta che è stata promossa dalle associazioni Legambiente, FIAB, Salvaciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis, Fondazione Michele Scarponi.
“La proposta di legge – racconta Renzo Pampaloni – è stata illustrata per la prima volta il 6 Maggio 2023 a Bologna ed è stata oggetto di una audizione specifica nella Commissione comunale Urbanistica in data 14 Giugno 2023 con l’audizione del Dott. Andrea Colombo. Si tratta di una proposta profondamente innovativa non solo dal punto di vista ambientale ma anche culturale, basata sulla necessità di rivedere l’uso della nostra città in maniera più sostenibile partendo dalla constatazione che gran parte dello spazio urbano è oggi dedicato alle macchine (circa l’80% dello spazio pubblico nelle nostre città è infatti costituito dalle strade). Ridisegnare le città dando priorità alla mobilità sostenibile consentirebbe di rendere più vivibili le nostre città attraverso il miglioramento della qualità dell’aria, il decongestionamento del traffico e la riduzione dell’incidentalità, che nel nostro paese, secondo solo al Lussemburgo per tasso di motorizzazione (670 auto ogni 1000 abitanti), è ancora oggi una tra le prime cause di morte: ogni giorno perdono la vita 8 persone e l'eccesso di velocità è una delle maggiori cause. Nella sola Firenze nel 2021 ci sono stati 2.028 incidenti stradali, più di 5 al giorno, con ben 13 morti e 2.403 feriti e a farne le spese sono spesso i soggetti più deboli della strada: 344 pedoni e 229 ciclisti investiti.
L'eccesso di velocità è infatti un fattore chiave in circa il 30% degli incidenti mortali e un fattore aggravante nella maggior parte degli incidenti e pertanto è opportuno applicare limiti di velocità sicuri per tutti i tipi di strada e velocità massime di 30 Km/ora, come regola generale, nelle zone residenziali e nelle zone con un numero elevato di ciclisti e di pedoni, con la possibilità di applicare limiti più elevati nelle principali arterie stradali con un'elevata protezione degli utenti più vulnerabili.
Provvedimenti – prosegue Pampaloni – che già alcuni Comuni hanno parzialmente adottato ma che necessitano di un inquadramento nazionale per dare indicazioni omogenee e un forte impulso a questa nuova visione di città. Si tratta di una visione nuova di città condivisa non solo dalle associazioni proponenti (Legambiente, FIAB, Salvaciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis, Fondazione Michele Scarponi) ma da una porzione sempre più ampia della popolazione. Anche a Firenze esiste un comitato di sostegno alla legge denominato Firenze30 (https://www.firenze30.it/). Tale visione si sposa poi perfettamente con la città dei 15 minuti, uno degli elementi fondanti del nuovo Piano Operativo.
Di seguito i punti significativi della legge, estrapolati dalla proposte dei proponenti e dall’audizione svolta in Commissione:
Il provvedimento principale è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto ad oggi: al posto dei 50 km/h validi in generale salvo le “zone 30”, i 30 km/h diventano la norma in tutte le strade classificate dai Comuni come di quartiere, interzonali e locali, salvo solo gli assi di scorrimento veloce a 50 km/h
La proposta di legge dà ai Comuni un anno di tempo per introdurre i nuovi limiti dentro il centro abitato e nello stesso tempo li dota anche degli strumenti necessari, con forti semplificazioni rispetto alla normativa attuale e fondi ad hoc.
Sul piano tecnico, vengono eliminati limiti e autorizzazioni ministeriali per eseguire interventi di modifica fisica delle strade per far rallentare le macchine: potranno essere installati e realizzati liberamente, come avviene nel resto d’Europa, dossi e rialzi, pavimentazioni colorate, chicanes, restringimenti centrali o laterali della carreggiata, isole salvagente, ampliamenti dei marciapiedi, arredo anche verde, etc.
Sul piano dei controlli, viene fortemente ampliata la possibilità di usare la tecnologia per i controlli. Gli autovelox potranno essere montati senza più autorizzazione del Prefetto e non più solo in caso di incidenti già avvenuti ma anche in via preventiva. L’uso delle telecamere viene esteso ad altre violazioni pericolose, come la guida al cellulare o la mancata precedenza sulle strisce pedonali.
Sul piano economico, viene stabilito che almeno il 15% dei fondi stanziati nel bilancio dello Stato per il Piano nazionale della sicurezza stradale dovranno essere destinati ogni anno ai Comuni specificamente per applicare la Città 30, finanziando ad esempio la segnaletica e gli interventi infrastrutturali di moderazione del traffico e della velocità.
Sul piano regolatorio, viene data ai Comuni la facoltà di limitare il traffico, con ZTL e altre misure analoghe, non più soltanto per le tradizionali esigenze di tutela dall’inquinamento, ma anche per finalità preventive di riduzione della quantità e gravità di scontri e investimenti stradali in città, anche imponendo obblighi come l’installazione a bordo veicolo di sistemi di adattamento automatico della velocità ai limiti.
Sul piano educativo, i Comuni – conclude il consigliere PD Renzo Pampaloni – dovranno realizzare attività e campagne di educazione, informazione e comunicazione pubblica rivolte a tutta la cittadinanza e a tutti gli utenti della strada in materia di sicurezza stradale, di mobilità sostenibile e di applicazione della Città 30”. (s.spa.)