“Sono numerose e condivisibili spiega il presidente della Commissione Territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio Renzo Pampaloni – le iniziative che sta assumendo l’Amministrazione comunale sul tema della residenza nella città di Firenze. Sono stati recentemente annunciati 8 milioni di euro per recuperare 500 degli alloggi pubblici inutilizzabili anche per la mancanza di fondi strutturali statali ormai bloccati da anni. L’iniziativa è una risposta anche all’azzeramento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione introdotto dalla legge 80/2014 e non più finanziato dall’attuale governo.
Significativa è la recente misura introdotta dalla delibera di Giunta introduce una variante al Regolamento Urbanistico con l’obiettivo di limitare la proliferazione delle forme di soggiorno breve che stanno mutando, anche grazie all’uso di piattaforme digitali, l’identità delle città d’arte in tutto il mondo. La relazione di inquadramento della delibera chiarisce in maniera efficacie la tendenza di un progressivo spostamento delle unità abitative residenziali nei centri delle città storiche in spazi dedicati agli affitti brevi, specialmente nei territori ad alta domanda turistica. La Toscana, trainata da Firenze e dalle altre città storiche, risulta peraltro prima in Italia come numero di alloggi messi a disposizione nel portale Airbnb. Come segnalato dalla Comunità Europea il progressivo incremento del turismo nei centri storici ha avuto un evidente impatto negativo sulla conservazione del patrimonio culturale oltre che sulla vivibilità delle aree maggiormente impattate. Anche l’UNESCO ha più volte segnalato la necessità di un controllo maggiore sui flussi turistici prima di compromettere definitivamente il valore universale del patrimonio: di fronte a questa emergenza – prosegue Pampaloni – non è stata però varata alcuna norma specifica ne a livello comunitario ne statale ad esclusione di una norma recentemente pensata esclusivamente (e incomprensibilmente) per la sola città di Venezia. Anche le recenti proposte avanzate dal ministro competente si sono mostrate inadeguate, prive di qualsiasi capacità di incidere seriamente sul fenomeno. Da qui la scelta coraggiosa del Comune di Firenze di colmare questo vuoto attraverso l’adozione di norme urbanistiche con l’obiettivo di mitigare la condizione di fragilità di beni e cittadini del centro storico, introducendo una sottocategoria funzionale della residenza destinata a locazioni turistiche brevi (ovvero inferiori ai 30 giorni) che non sarà più possibile insediare nel centro Unesco dopo l’adozione della variante. La norma andrà opportunamente monitorata per valutarne gli effetti anche oltre i confini dell’area Unesco dove comunque il fenomeno degli appartamenti dedicati alle locazioni brevi è già diffuso. A chi, come alcune forze di opposizione, stanno affermando che la norma avrà effetti economici negativi rispondiamo che la norma non incide sui diritti acquisiti e che pertanto non si avranno ripercussioni economiche significative per le casse comunali. Prioritario resta per noi che la ricchezza prodotta dal turismo cittadino abbia delle ricadute pubbliche rilevanti e sia quindi motore per lo sviluppo sostenibile dell’intera città.
Parallelamente alla approvazione di questa norma nella Commissione competente e successivamente in Consiglio Comunale (auspicabilmente entro il mese di Settembre), è necessario continuare a lavorare adesso per incrementare i servizi nel centro Unesco continuando a lavorare sui contenuti del Piano Operativo anche sulla scorta dell’analisi delle circa 400 osservazioni pervenute. A tale proposito – conclude il presidente della Commissione Territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio Renzo Pampaloni – segnaliamo come il Gruppo del Partito Democratico ha avanzato una serie di proposte alcune delle quali già assorbite dai provvedimenti recentemente adottati dalla Giunta e su questa linea continuerà a lavorare nei prossimi mesi”. (s.spa.)