Ingresso gratuito. La vicesindaca Bettini: “Un'opportunità per fiorentini e visitatori per immergersi nella storia della città”
Riapre al pubblico, a ingresso gratuito, la sezione ‘Tracce di Firenze’ del museo di Palazzo Vecchio che racconta la storia della città dal tardo Medioevo al Novecento. Ospitato in due sale al piano terra, il percorso espositivo prende origine dalle collezioni dell’ex Museo storico topografico ‘Firenze com’era’, offrendo un racconto per immagini di Firenze e del suo sviluppo urbanistico e architettonico attraverso opere provenienti prevalentemente dalla raccolta storico-topografica comunale con dipinti, stampe e disegni che documentano l’aspetto della città attraverso i secoli. Inaugurata nel 2012, Tracce di Firenze mostra la città attraverso le suggestive immagini di una selezione di importanti opere raffiguranti vedute e scorci cittadini, invitando a scoprire la sua storia e le sue bellezze.
“Riapre al pubblico una sezione importante e poco conosciuta del Museo di Palazzo Vecchio - ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, rimasta chiusa dalla pandemia. Un percorso espositivo che vogliamo rilanciare e promuovere non solo per i tanti visitatori che da tutto il mondo arrivano a Firenze e a Palazzo Vecchio, ma anche per dare modo agli stessi fiorentini di scoprire una raccolta di opere capaci di documentare i cambiamenti della città attraverso i secoli. Un'opportunità imperdibile per immergersi nella storia di Firenze e apprezzare la maestria artistica che l’ha immortalata nelle diverse epoche, in una prospettiva affascinante e ricca di dettagli spesso poco noti”.
La sezione si sviluppa attraverso un’esposizione permanente seguita da una sezione temporanea. Nella sezione permanente si traccia un profilo della città e del suo sviluppo urbano con una selezione di dipinti, incisioni e disegni che documentano l’aspetto di Firenze nel corso dei secoli, dal Rinascimento all’epoca contemporanea. Il percorso di visita si apre con due capisaldi dell’iconografia fiorentina: la riproduzione ottocentesca della Veduta della Catena e la pianta prospettica di Stefano Bonsignori. Seguono alcune delle celebri incisioni di Giuseppe Zocchi, che mostrano la Firenze settecentesca colta nella sua molteplice e umana quotidianità, e una serie di vedute fluviali e scorci urbani di pittori come Livio Mehus, Thomas Patch, Emilio Burci e Giovanni Signorini. Il centro è rievocato da un gruppo di piccole tavole di Augusto Marrani raffiguranti i caratteristici vicoli scomparsi nell’ambito delle travagliate trasformazioni urbanistiche dell’Ottocento, documentate anche dai disegni di uno dei progetti di Giuseppe Poggi per Firenze capitale del Regno d’Italia. La rappresentazione delle espansioni della città moderna è affidata alla grande Veduta panoramica di Firenze disegnata da Luigi Zumkeller nel 1936. Il percorso si conclude con due testimonianze dei momenti più dolorosi della recente storia locale: le distruzioni belliche del 1944 e l’alluvione del 1966.
Nel 2014 il percorso espositivo è stato integrato con Il Carro di San Giovanni Battista. Il Carro, detto della Zecca o della Moneta, era uno degli apparati monumentali su ruote, a forma di torri, che la mattina del 24 giugno, in occasione dei festeggiamenti dell’omonimo santo patrono di Firenze, uscivano in processione per la funzione degli Omaggi. Questa antica cerimonia, soppressa nel 1808, prevedeva che i rappresentanti delle corporazioni locali e delle terre sottomesse dai fiorentini sfilassero in segno di obbedienza davanti ai governanti della città in piazza della Signoria. Il Carro di San Giovanni, commissionato verso il 1514 dalla potente istituzione che batteva moneta, era il più maestoso di tutti ed era decorato da opere di importanti artisti, tra le quali una serie di dipinti di Jacopo da Pontormo. I tredici dipinti superstiti del Pontormo sono esposti con tutte le altre pitture e sculture, in parte inedite, che adornarono il carro nel corso dei secoli, fino al suo smantellamento (1808-1810).
La sezione Tracce di Firenze è aperta al pubblico negli orari di apertura del Museo di Palazzo Vecchio (9-19 tutti i giorni tranne il giovedì 9-14).
(sc)