Queste le dichiarazioni del vicepresidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini
“Ero stato informato, ma non ho condiviso la decisione assunta dal presidente Milani, che peraltro non mi risulta avere precedenti. La decisione, disposta sulla base di un comma del regolamento (comma 7 dell’art 48), lascia molti dubbi interpretativi sulla sua corretta applicazione.
Non si può comunque decidere arbitrariamente di revocare la convocazione del Consiglio comunale, senza che vi siano motivazioni di particolare gravità che non possono avere assolutamente a che fare con considerazioni politiche che non possono essere in capo alla Presidenza del Consiglio.
Il Consiglio avrebbe dovuto tenersi regolarmente e rimandato soltanto in caso di assenza del numero legale. Una valutazione politica che non spetta alla Presidenza ma ai gruppi consiliari e sulla quale la Presidenza non può che prendere atto.
Non voglio, infine, nemmeno immaginare che la decisione sia stata assunta sulla base della consapevolezza della mancanza della maggioranza per approvare la delibera all’ordine dei lavori, perché ciò comporterebbe una forzatura che non può essere minimamente accettata. Il Presidente deve svolgere il suo ruolo soltanto a garanzia del corretto funzionamento democratico delle istituzioni”. (s.spa.)