Via libera dei sindaci della Città Metropolitana all’accordo di programma
Uno “Scudo Verde” contro l’inquinamento a Firenze e nella Città metropolitana. È questo l’obiettivo della disciplina che regolerà l’attivazione da parte del Comune di Firenze della “ZTL Scudo Verde” con l’utilizzo di apparecchiature e sistemi telematici per la rilevazione degli accessi.
Le regole e gli impegni reciproci del Comune di Firenze, degli altri Comuni della Città Metropolitana e la Città Metropolitana sono stati definiti nel corso di un lungo confronto tra le amministrazioni e sono oggetto di un accordo di programma che è stato presentato dal sindaco Dario Nardella, dal consigliere delegato alla Mobilità e TPL della Città Metropolitana e sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, dall’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti.
“Lo Scudo Verde è un sistema di porte telematiche intorno al centro abitato finalizzato alla lotta all’inquinamento da smog – ha dichiarato il sindaco Nardella -. Abbiamo raggiunto un accordo con tutti i sindaci metropolitani che stabilisce i punti fondamentali sull’attivazione di questo strumento. Lo Scudo Verde servirà a controllare i veicoli che sono già oggi non possono circolare, quindi i mezzi molto vecchi e molto inquinanti come diesel euro 0, euro 1, euro 2. È previsto poi un sistema in prospettiva che potrà prevedere altri veicoli inquinanti, ma questo deve andare di pari passo il rafforzamento del trasporto pubblico locale. Non sono previsti pedaggi, non è una Ztl a pagamento. Lo Scudo verde servirà poi per controllare in modo totale i bus turistici che devono pagare un ticket per entrare in città che con questo sistema non potranno più evadere. Altre eventuali restrizioni previste dallo Scudo Verde potranno scattare in futuro solo quando sarà completato il sistema di trasporto pubblico metropolitano, quindi la rete delle tramvie, il passaggio dell’Alta velocità, il rafforzamento del sistema di trasporto su gomma e i parcheggi scambiatori. Tutto per aiutare i cittadini a lasciare l’auto e a utilizzare il trasporto pubblico per raggiungere la destinazione”.
“La riduzione dell’inquinamento e del traffico veicolare è una priorità della città di Firenze e della Città Metropolitana – ha aggiunto il consigliere delegato Casini – . Con il disciplinare di oggi viene deciso che la sua entrata in vigore avverrà solo progressivamente nel tempo, e il divieto per gli euro 5 e gli euro 6 scatti soltanto al pieno compimento del potenziamento complessivo del sistema di trasporto pubblico metropolitano. Una volta, cioè, realizzate le linee tramviarie, i parcheggi scambiatori, il potenziamento dell’alta velocità e la realizzazione stazione Foster, che libera binari di superficie e spazi a Santa Maria Novella. E una volta compiuto, non ultimo, il potenziamento del trasporto su gomma e della mobilità sostenibile, con piste ciclabili adeguate e sicure. Il divieto per gli euro 5 e gli euro 6 viene così di fatto postdatato per i primi ad almeno dopo il 2026, per gli euro 6 solo dopo la conclusione del progetto metropolitano di trasporto pubblico che dovrebbe essere operativo secondo cronoprogramma nel 2030. Così come non si parla di pedaggi, solo per bus turistici. Un ottimo lavoro di sintesi, frutto del lavoro di una cabina di regia tra i Comuni metropolitani, di cui oggi porto la voce, che hanno visto ascoltate le loro istanze, la Metrocittà e il capoluogo con cui c’è stato un confronto costante e continuo”.
L’assessore Giorgetti ha ribadito che lo Scudo Verde non deve essere un elemento di preoccupazione per i cittadini perché non ci saranno divieti ulteriori rispetto a quanto già in vigore per ragioni ambientali e ha sottolineato l’importanza dello Scudo Verde anche per il controllo dei mezzi pesanti: “Attualmente non è consentito il transito di attraversamento di questi veicoli ingombranti spesso inquinanti sulla viabilità cittadina. Ovviamente possono circolare quelli che hanno origine e destinazione sul territorio cittadino ma non chi utilizza per esempio i viali per spostarsi da Bagno a Ripoli a Sesto Fiorentino”.
Cosa prevede lo Scudo Verde
In dettaglio l’accordo mette nero su bianco un cronoprogramma concordato relativo all’attivazione dei divieti di circolazione dei veicoli inquinanti all’interno della ZTL Scudo Verde.
Come già ribadito nei mesi scorsi, nella prima fase il sistema sarà utilizzato per una misurazione dei flussi di passaggio finalizzata a quantificare i veicoli entranti dalle diverse direttrici viarie e ad approfondire la distribuzione, per direttrice, della classe emissiva del parco circolante. Inoltre, potrà essere utilizzato per verificare il rispetto dei divieti riguardanti i veicoli inquinanti istituiti nel corso degli anni e quindi già in vigore.
A partire dal 2024 è stato stilato un cronoprogramma di divieti progressivi. Il primo step, previsto nel corso del 2024, prevede provvedimenti che riguarderanno i ciclomotori e motocicli (2 e 4 tempi) in classe emissiva euro 0 e 1; le auto e i mezzi merci a benzina in classe euro 0 e 1 e diesel da euro 0 a euro 2 compreso.
Nel 2025 i divieti di estenderanno e interesseranno i ciclomotori e motocicli (2 e 4 tempi) in classe emissiva da euro 0 a euro 2 compreso, le auto a benzina stesse classi (da 0 a 2) mentre per le auto diesel le classi andranno da euro 0 a euro 3 compreso; nessuna variazione per i mezzi merci rispetto all’anno precedente, quindi a benzina euro 0 e 1 e diesel da euro 0 a euro 2 compreso. Infine, nel 2026, l’ultimo ampliamento delle categorie di veicoli interessati dai divieti: ciclomotori e motocicli (2 e 4 tempi) da euro 0 a euro 3 compreso; auto a benzina da euro 0 a euro 3 compreso e diesel da euro 0 a euro 4 compreso; mezzi merci a benzina da euro 0 a euro 2 compreso e diesel da euro 0 a euro 3 compresi.
A seguito dell’accordo di programma il Comune di Firenze istituirà la ZTL Scudo Verde con una delibera che sarà successivamente trasmessa al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per avere l’autorizzazione all’utilizzo del sistema dei varchi telematici. Una volta ottenuta l’autorizzazione scatterà un preesercizio dopo il quale il sistema sarà attivato.
L’accordo prevede la facoltà al Comune di Firenze di utilizzare il sistema di controllo telematico dello Scudo Verde per garantire il rispetto delle limitazioni esistenti o di stabilire nuove limitazioni per particolari categorie di veicoli o di utenti (per esempio i bus turistici, i mezzi commerciali in attraversamento o i veicoli adibiti al trasporto di merci pericolosi).
Per i veicoli che saranno progressivamente interessati dai nuovi il Comune di Firenze potrà prevedere un numero programmato di transiti annui consentiti dai varchi dello Scudo Verde per esigenze di spostamento eccezionali e non possono essere soddisfatte con altri mezzi verso l’interno dell’area tutelata. Il pacchetto degli accessi permessi sarà utilizzabile sia dai residenti nei comuni esterni sia a Firenze (per quest’ultimi potrà tenere conto delle maggiori esigenze di spostamento connesse alle necessità di fruizione di servizi essenziali all’interno del comune di residenza).
Per contenere gli impatti sociali ed economici dei provvedimenti il Comune di Firenze potrà anche individuare specifiche categorie di veicoli e/o utenti ammessi a circolare nelle aree interessate dalle limitazioni.
L’accordo prevede anche per il Comune di Firenze la possibilità, previa consultazione con gli altri firmatati, di modificare il cronoprogramma in caso di motivate esigenze di salvaguardia e miglioramento ambientale.
Cosa è lo scudo verde
Lo Scudo Verde è una zona a traffico limitato protetta da un sistema di varchi telematici, una delle maggiori aree a basse emissioni in rapporto alla superficie del centro abitato: circa 38 chilometri quadrati pari al 66% della superficie del centro abitato e 37% della superficie comunale con un perimetro di 50 chilometri. Come previsto dal progetto contenuto nel PUMS, nell’anno in corso sono state realizzate 77 porte telematiche intorno alla città. I dispositivi sono segnalati da apposita cartellonistica e preceduti da vie di fuga laterali per instradare i veicoli su itinerari alternativi esterni. Il perimetro dello Scudo Verde è stato definito in modo tale da non condizionare l’accesso dall’esterno ad alcuni poli strategici (per esempio il polo ospedaliero di Careggi, l’aeroporto Vespucci, le grandi zone produttive, i grandi centri commerciali) o le principali direttrici di collegamento come quella tra il Viadotto Marco Polo e Fiesole. Il perimetro permette inoltre l’accesso ai terminali della rete tranviaria e ai parcheggi scambiatori ai capolinea.
Le stime di riduzione dello smog
L’obiettivo principale del progetto è la riduzione delle emissioni inquinanti all’interno del centro abitato attraverso una regolamentazione della circolazione dei veicoli che entrano a Firenze e che sono fra i 250.000 e i 280.000 ogni giorno. Una regolamentazione che si baserà sulla limitazione degli accessi per i mezzi più inquinanti. In questo modo si ottengono due risultati, la diminuzione delle emissioni e quello del numero dei veicoli. Secondo le simulazioni effettuate lo scudo verde, insieme agli altri interventi per la mobilità sostenibile previsti nel PUMS, si tradurrà in una riduzione fino al 18,3% delle percorrenze con veicoli privati sulla rete stradale interna al cosiddetto agglomerato di Firenze (capoluogo e comuni della prima cintura) e fino al 13% sulla rete stradale interna alla Città Metropolitana (ora di ora di punta del mattino). Ancora più significativa la riduzione dei tempi di percorrenza con cali del 21,9% nell’agglomerato di Firenze e 17,6% sulla Città Metropolitana.
Ma è considerando le riduzioni in termini assoluti che si apprezzano maggiormente gli effetti positivi dello Scudo Verde nello scenario di progetto del PUMS. Su Firenze e i comuni della prima cintura le percorrenze con veicoli privati diminuiscono di oltre 107.000 veicoli per km al giorno corrispondenti circa 5.250 tonnellate di C02 e 3,3 tonnellate di PM10 all’anno. Sulla Città Metropolitana i numeri aumentano ulteriormente: oltre 206.000 veicoli in meno al giorno corrispondenti a circa 10.100 tonnellate di C02 e 6,3 tonnellate di Pm10 all’anno. Questo significa che i benefici si estenderanno oltre i confini comunali e della prima cintura perché una quota parte delle persone che oggi utilizzano l’auto sceglierà un altro mezzo fin dall’origine dello spostamento. Sull’intera Città Metropolitana la riduzione degli spostamenti elementari in auto si attesta su 300.000 al giorno. E di pari passo alla riduzione degli spostamenti in auto nelle simulazioni si evidenzia un aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico. In un giorno feriale medio sull’intera Città Metropolitana in termini assoluti aumenteranno gli spostamenti in treno (+151.000), in tram (124.000), sul Tpl su gomma (+25.000).
(mf)