“Quanto accaduto il 15 aprile, intorno alle 21, quando una decina di stranieri, visi noti per chi vive e lavora nel quartiere che si estende a ridosso del Nuovo Teatro del Maggio, si sarebbero fronteggiati in un crescendo di violenza che ha richiesto anche l’intervento della Polizia, è indegno di una città civile” così Jacopo Cellai, Capogruppo Forza Italia, Domenico Caporale, consigliere azzurro del Quartiere 1 Centro Storico e Giampaolo Giannelli, Responsabile fiorentino dipartimento Propaganda e Immagine di Forza Italia.
“In piena emergenza sanitaria da Coronavirus, quando i fiorentini onesti e rispettosi stanno doverosamente nelle loro abitazioni - continua Cellai - ecco sotto le loro finestre calci, pugni, spintoni, uso di bastoni, tutto documentato da un video. Solo l'intervento degli agenti di Polizia ha riportato la situazione alla normalità”.
“La situazione, nel quartiere, è gravissima - sottolinea Caporale -. Nell’ultimo mese, l’area che si estende tra via Il Prato, Via Montebello, via Solferino, Corso Italia e il Teatro del Maggio, è stata eletta a base operativa di decine e decine di spacciatori. In alcune giornate se contiamo anche i clienti, giurano i residenti, sotto le finestre si formano assembramenti anche di una sessantina di persone. Problema che riguarda anche Via Palazzuolo, all'interno della quale si sono spostati numerosi pusher”.
“Una situazione insostenibile - prosegue Giannelli -: i cittadini stanno lanciando anche una petizione per la riqualificazione del quartiere, un quartiere e una zona cuore pulsante di Firenze, dove non si può assistere a scene da vero far-west”.
“A questo punto - concludono Cellai, Caporale e Giannelli - visto che il problema è doppio, riguardante non solo la sicurezza di cittadini che non sono più sicuri nemmeno nel recarsi a far spesa, ma anche la tutela della salute pubblica, compromessa da questi assembramenti, chiediamo un intervento urgente al Sindaco, affinché si adoperi in ogni modo per ripristinare la sicurezza della comunità, messa a dura prova da situazioni di questo tipo che purtroppo sono ben note e si ripetono continuamente”. (fdr)