Sollicciano, l’assessore Paulesu: “Condizioni drammatiche. Al lavoro per potenziare il coordinamento tra le associazioni che operano nel contesto penale, incrementare i progetti di accoglienza e dare supporto alle donne madri detenute"

L’assessore al Welfare oggi presente alla visita all’istituto penitenziario organizzata dall’Unione camere penali italiane. “Un impegno dell’amministrazione sul carcere per un investimento annuale di circa 500 mila euro”

“Anche oggi abbiamo potuto constatare come le condizioni drammatiche in cui versano i detenuti siano ancora più insopportabili durante il periodo estivo. È stato un lungo sopralluogo che ci ha permesso di prendere visione da vicino della situazione. L’impegno deve essere massimo ad ogni livello per restituire dignità e diritti, alle detenute e ai detenuti, alle lavoratrici e ai lavoratori della struttura, agli operatori delle associazioni. Più volte la sindaca Sara Funaro si è espressa duramente contro questa situazione, sollecitando interventi del Governo che non sono più rimandabili”. Così l’assessore al Welfare Nicola Paulesu che questa mattina ha preso parte alla visita all’istituto penitenziario di Sollicciano organizzata dall’Unione camere penali, con il presidente della Camera penale di Firenze Luca Maggiora, il garante fiorentino dei detenuti Eros Cruccolini, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti, il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Alberto Locchi. L’assessore Paulesu con l’occasione fa emergere gli impegni futuri dell’amministrazione su questo tema. “Esiste già un coordinamento tra pubblico e organizzazioni del terzo settore, vogliamo intensificare e allargare questa sinergia anche con la promozione di un tavolo multidisciplinare finalizzato al confronto ed alla valutazione di quanto viene fatto e soprattutto alla condivisione di proposte progettuali – sottolinea Paulesu – stiamo già lavorando per potenziare progetti di accoglienza per il fine pena degli uomini e sull’attivazione di percorsi a supporto delle detenute vulnerabili, madri, con un sempre maggiore collegamento tra operatori sociali e sistema di accoglienza, valutando caso per caso le situazioni individuali. È anche importante implementare i servizi di mediazione linguistico culturale a sostegno dei dimittendi, considerando l’alta presenza di detenuti stranieri, incrementare progetti di formazione e lavoro e le opportunità di messa alla prova e lavori socialmente utili. Stiamo lavorando anche per definire con l’Azienda Sanitaria una procedura che sostenga i provvedimenti di sospensione della pena quando le condizioni sanitarie del detenuto non sono compatibili con il regime carcerario”.

 

L’assessore Paulesu fa poi il punto sui progetti già in campo. “Attualmente, per quanto di competenza, il Comune porta avanti insieme ai partner del terzo settore alcune azioni che si traducono in un investimento annuale come amministrazione di circa 500 mila euro. Ricordiamo i centri residenziali Casanova e Il Samaritano per l’accoglienza di persone in esecuzione penale esterna e in misura alternativa, prive di una propria abitazione, un servizio di collegamento con il territorio, con un operatore ponte dedicato ed il centro diurno specializzato Attavante per attività di inserimento sociale e lavorativo.  All’interno della direzione dei Servizi Sociali è presente una funzione di coordinamento dei percorsi dei detenuti in uscita dal carcere, con un’assistente sociale, che lavora per sostenere l’accesso dei dimittendi al sistema dei servizi sociosanitari territoriali. Il Comune finanzia infine alcuni dei progetti svolti dalle associazioni relativamente ad attività di tutela sociale, animazione culturale, attività fisica e di socializzazione a favore della popolazione carceraria”, conclude Paulesu.

 

(sa. ca.)

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