“La Commissione 7 di cui sono presidente – spiega Stefania Collesei – sta approfondendo con apprensione quello che sta avvenendo in Medio Oriente, in particolare nel conflitto israelo -palestinese, con un crescendo che sta allargando il quadro dei Paesi coinvolti.
E che adesso vede in pericolo la stessa missione dell’Onu Unifil in Libano.
Il Consiglio Comunale – ricorda la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Stefania Collesei – ha condannato il massacro del 7 ottobre e espresso la solidarietà alle famiglie degli ostaggi, e ha votato solo pochi giorni fa una risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, condizione indispensabile per cominciare a parlare seriamente della soluzione Due Popoli Due Stati.
Si è affermato anche che, per poter sperare che l’escalation non prosegua, per poter sperare in un cessate il fuoco è necessario ritornare al Diritto Internazionale che sancisce i confini di Israele e della Palestina.
Diritto internazionale che dice che la Cisgiordania è palestinese e che gli insediamenti dei coloni sono illegali.
Grazie ad Assopace Palestina abbiamo potuto invitare, giovedì scorso a Palazzo Vecchio, Guy, attivista ebreo, israeliano che fa parte di Ta’ Ayush, una associazione che vede la collaborazione tra palestinesi e israeliani impegnati per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina e per proposte di convivenza con pari uguaglianza civile attraverso azioni non violente.
Guy che vive a Gerusalemme, collabora con i giovani italiani di Operazione Colomba, creata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII.
La loro azione non violenta consiste nell’accompagnare i pastori al pascolo o i contadini nei campi per tentare di inibire gli attacchi dei coloni. O peggio, per accompagnare i bambini dei villaggi che si devono recare a scuola per proteggerli dai coloni degli insediamenti circostanti.
Scudi umani, testimoni scomodi di violazioni ripetute e costanti del diritto internazionale.
Guy ha presentato una serie di filmati dove si vedono intimidazioni, ferimenti, demolizioni di case e di cisterne per l’acqua, anche quelle donate dalla Comunità Europea.
Guy è israeliano, ma ha deciso di raccontare quello che succede nella Cisgiordania occupata e degli abusi dei coloni israeliani.
L’incontro – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Stefania Collesei – ha suscitato tristezza e sgomento ma la sua forza non banale e l’impegno in una associazione che vede insieme israeliani e palestinesi ha ingenerato un flebile sentimento di speranza di una possibile futura convivenza civile”. (s.spa.)