Questo l’intervento di Stefania Collesei, presidente della Commissione Pari Opportunità, pace e diritti
“Dall’inizio del 2024 sono state 98 le donne uccise in Italia. L’anno non è ancora finito. E non vorrei che il numero si innalzasse.
Di queste 98 , ben 84 di loro sono state ammazzate in famiglia o tra gli affetti, per lo più dal marito, dal fidanzato, dall’ex.
È utile partire dai dati. L’anno scorso il 93,9% delle donne è stata uccisa da italiani. Lo dico non per entrare in polemica col ministro Valditara, ma per partire dai fatti.
Sono aumentate le chiamate al numero 1522 e sono aumentate del 14% le richieste ai centri antiviolenza. Probabilmente anche spinte dall’orrore della morte di Giulia Cecchettin e dell’impegno della sua famiglia.
In Toscana, la settimana scorsa, sono stati presentati i dati del rapporto dell’Osservatorio sociale regionale Artemisia.
Da noi, in Toscana, i femminicidi sono stati 6.
Negli ultimi 17 anni sono stati 140!!!
L’anno scorso 3262 donne hanno avviato il percorso di uscita dalla violenza. Molte quelle ospitate nelle case rifugio.
Anche nell’area fiorentina si registrano numeri preoccupanti per l’accesso ai pronto soccorso in codice rosa, dei quali moltissimi riguardanti minori.
Stamani a Firenze tante ragazze e tanti ragazzi in piazza della Signoria hanno manifestare contro la violenza contro le donne.
Violenza fisica: 58,5%, psicologica: 87,6%, economica: 25,5%, stalking: 11,4%, anche combinate insieme. Che fare?
Moltissime cose: Occorre aumentare i finanziamenti per i centri antiviolenza, formare giudici e agenti per saper cogliere i segnali e agire con efficacia ma, soprattutto, intervenire sull’educazione affettiva, cambiare il linguaggio scardinando, dalla base, quello che si presenta come patriarcato.
Che è all’origine dei maltrattamenti contro le donne”. (s.spa.)