Stoccavano e smaltivano irregolarmente i toner esausti di stampanti e fotocopiatrici invece di trattarli come rifiuti speciali pericolosi, ma sono stati scoperti dalla Municipale di Firenze che li ha denunciati. Tutto ha inizio ai primi di dicembre 2018, quando una mattina una pattuglia del distaccamento dell’Isolotto, transitando da via Simone Martini, ha notato alcuni oggetti abbandonati all’esterno dei cassonetti dei rifiuti. Si trattava di ben 35 pezzi tra toner esausti e tamburi per stampanti. All’interno della scatola che conteneva il materiale è stato trovato un documento di trasporto intestato ad una società di manutenzione, riparazione e noleggio macchine da ufficio con sede a Prato e che aveva come destinataria un’altra società. I materiali, considerati rifiuti speciali e pericolosi per l’ambiente, sono stati sottoposti a sequestro penale probatorio a carico di persona da identificare. Dopo qualche giorno di accertamenti, gli agenti hanno constatato che tale azienda fornisce il servizio di ritiro di toner esausti per poi depositarli presso la propria sede di Prato. L’azienda poi distribuiva ai clienti le cartucce nuove tramite documento di trasporto, mentre quelle esauste venivano stoccate in scatole e trasportate, sempre con documento di trasporto, ad un’altra azienda con sede a Scandicci che le ritirava per la rigenerazione e che stoccava il materiale su alcuni bancali sotto una tettoia. Gli agenti dell’Isolotto, chiedendo la collaborazione dei colleghi di Scandicci, sono andati alla sede operativa della ditta di Scandicci che stoccava i toner e hanno verificato effettivamente la presenza del materiale pericoloso posto all’interno di 17 scatole, sotto una tettoia adibita a posto auto coperto dietro la palazzina. Le pattuglie hanno quindi posto il materiale sotto sequestro probatorio a carico del titolare della ditta, un 65enne fiorentino, poiché effettuava attività di stoccaggio e deposito di rifiuti speciali privo delle prescritte autorizzazioni ed effettuando inoltre il deposito incontrollato presso la propria azienda, in quanto non rispondente ai requisiti del Testo Unico dell’Ambiente. Inoltre l’uomo eseguiva la raccolta del materiale senza compiere alcuna formalità prevista dal Testo Unico, come la tenuta di registri di carico e scarico e senza effettuare la dichiarazione annuale al competente catasto dei rifiuti. Allo stesso modo, il titolare della società di Prato, un 63enne della stessa città, effettuava la consegna dei propri rifiuti assimilandoli fittiziamente a materiale di vendita e quindi conferendoli a soggetto non autorizzato allo smaltimento, violando anch’egli il Testo Unico e concorrendo così nel reato di abbandono e deposito incontrollato. I due titolari sono stati quindi denunciati per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti pericolosi da parte di titolare di impresa in concorso e il titolare dell’azienda di Scandicci per attività di gestione rifiuti privo di iscrizione all’albo dei Gestori Rifiuti. (edl)