“In merito alla deliberazione oggi approvata, abbiamo innanzitutto posto una questione pregiudiziale a tutela dello stesso Comune da eventuali impugnazioni. Nel 2020, la delibera n. 10 di modifica del regolamento UNESCO era stata preceduta dal coinvolgimento di Regione Toscana e Soprintendenza, tanto che a fronte di emendamenti sottoscritti da alcuni consiglieri comunali che proponevano l'aggiunta di alcune strade nell'elenco di quelle soggette a particolari limitazioni, gli uffici rilasciavano parere tecnico negativo in assenza del coinvolgimento dei due enti in questione. Oggi non c'è traccia di alcuna intesa ed è evidente il cortocircuito tecnico prima ancora che politico.
Quanto al merito dell'atto, il provvedimento ribalta il principio ispiratore dei precedenti. Inizialmente, i divieti di esercitare attività alimentari e di somministrazione in specifiche strade corrispondevano alla necessità di preservare il particolare e pregiato tessuto commerciale e culturale delle medesime per non snaturarne l'identità, vedi Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio.
Le analoghe limitazioni che si introducono oggi, invece, sembrano più corrispondere ad una valutazione sulla quantità di attività di questo genere presenti nelle singole strade interessate dal provvedimento e laddove si giudica siano già più che sufficienti, anzi troppe, si introduce il divieto di nuove aperture e trasferimento, coinvolgendo anche tre strade esterne all'area del centro storico senza fare alcun riferimento alla particolarità e all'identità di queste strade. Si costruisce di fatto una mappa a "patchwork", in cui si proibiscono nuove attività a carattere alimentare in alcune strade mentre le stesse restano consentite in quelle limitrofe. Se vogliamo tutelare le attività storiche esistenti, perché non farlo anche altrove come richiesto dalle categorie economiche?
Non abbiamo votato l’atto perché palesemente viziato. Il fatto che la questione sia complessa non autorizza l’amministrazione ad affrontarla con pressappochismo e cialtroneria come in questo caso. Le cose si fanno a regola d’arte, non a regola PD-AVS”.
Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Giovanni Gandolfo, Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Angela Sirello
(fdr)