La Street art al fianco dei bambini affetti da malattie rare e della ricerca scientifica su queste patologie. È l’obiettivo di ‘Un muro per Sofia’, il progetto promosso dall’associazione Voa Voa Amici di Sofia, nata per dare assistenza socio-sanitaria, sostegno psicologico, legale ed economico alle famiglie con figli colpiti da patologie rare neurodegenerative diagnosticate in età pediatrica.
Oggi alla BiblioteCaNova dell’Isolotto il via alla campagna di sensibilizzazione con l’inaugurazione del primo stencil murale #rarinoninvisibili alla presenza, tra gli altri, dell’assessore alle Politiche giovanili Andrea Vannucci, dell’assessore al Welfare Sara Funaro, del presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni e dei genitori della piccola Sofia.
“Oggi è un giorno di speciale e di grande emozione – ha detto l’assessore Funaro – Da qui partiamo per lanciare un progetto ancorato alla memoria di Sofia e lo facciamo insieme a tutti coloro che hanno accompagnato un percorso difficile. Insieme a Voa Voa e alla grandissima generosità degli Amici di Sofia vogliamo dare voce a un mondo che ha bisogno di attenzione e di riflettori puntati per aiutare bambini e famiglie in una situazione estremamente difficile. L’obiettivo – ha proseguito l’assessore Funaro – è quello di estendere questa iniziativa a tutta la città per tenere alta l’attenzione sul tema delle malattie rare. Da oggi la memoria di Sofia sarà non solo nei nostri cuori, ma anche davanti ai nostri occhi”.
“Un progetto che arriva a compimento di un percorso all’inizio non facile – ha detto l’assessore Vannucci – Con l’obiettivo di trovare un riconoscimento da parte delle istituzioni all’idea di avere spazi destinati a questa forma di arte e comunicazione in grado di trasmettere messaggi forti. Siamo riusciti a realizzare questo obiettivo e far sì che davvero un muro potesse diventare mezzo per trasmettere messaggi forti. Quello di oggi – ha proseguito Vannucci – è un messaggio di grande generosità associato alla solidarietà, che è riuscito a trasformare un dolore privato in un valore pubblico di attenzione agli altri. Parlare alla città attraverso i muri diventa così un’occasione per lasciare un segno negli occhi e nel cuore dei cittadini”.
“Una giornata importante e di grande soddisfazione – ha detto il presidente Dormentoni – Il Muro per Sofia è la prima realizzazione nel nostro quartiere, nata dalla volontà di Voa Voa in un percorso che parte dal basso. Un muro che rende ancora più viva un’area ormai centro culturale della nostra città e dell’area metropolitana”.
L’idea nasce nel 2013 quando due artisti bresciani, rimasti a lungo anonimi, realizzano uno stencil che ritrae una bambina con la scritta ‘Aiutate Sofia’ sul muro degli Spedali civili. L'opera, ritenuta atto vandalico, viene oscurata nel giro di pochi giorni. A distanza di anni, il padre di Sofia, presidente della Onlus, decide di utilizzare i social network per tentare di rintracciare gli anonimi artisti. Da qui nasce il progetto di Voa Voa che utilizza la potenza espressiva della street art per denunciare l'emarginazione e l'ingiustizia sociale. Fedele al concetto originario, l'opera d'arte realizzata per la campagna di sensibilizzazione rappresenta quindi un atto di denuncia dell'emarginazione socio-sanitaria del malato raro, condizione che coinvolge l'intero nucleo familiare.
Il muro della BiblioteCaNova è stato inserito nell’elenco degli Spazi d’arte del Comune di Firenze e concesso a VoaVoa per la realizzazione del murales. Per informazioni www.voavoa.org. (sc)