Un progetto che si svilupperà grazie alle tante associazioni del territorio e alla rete di solidarietà del quartiere 3
Firmato un protocollo d’intesa tra il quartiere 3 e le associazioni presenti nel territorio per promuovere dei percorsi di inclusione e di integrazione per giovani stranieri.
Le associazioni e gli enti si impegnano ad avviare percorsi di alfabetizzazione di primo e secondo livello; sostegno nell’ambito dell’apprendimento della lingua italiana per il conseguimento della licenza media dei giovani stranieri. Le associazioni, gli enti e gli istituti si impegnano a dare disponibilità a titolo gratuito di percorsi volti alla socializzazione attraverso attività sportive, e culturali attraverso il teatro, la musica e l’arte. Sarà la Cooperativa Il Cenacolo, l’ente gestore che si impegna a promuovere le suddette attività al fine di favorire l’inserimento dei MSNA, nei progetti di integrazione, coadiuvando le associazione, gli enti e gli istituti coinvolti in una fattiva e reciproca collaborazione. Il Comune di Firenze si impegna a promuovere occasioni di confronto e verifica delle attività svolte e realizzate e delle finalità raggiunte, a fornire spazi necessari allo sviluppo delle attività ed iniziative aperte alla collettività per dare visibilità alle stesse.
“Una bella iniziativa, di cui è capofila la Cooperativa Il Cenacolo che si è impegnata in questi anni per accogliere ed inserire i giovani stranieri. Un impegno importante - ha detto il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito - portato avanti insieme ad altre associazioni, che fanno parte della nostra rete di solidarietà, per dare a questi ragazzi un futuro di integrazione vera nella nostra comunità”.
“Se vogliamo lavorare in maniera seria e attenta sui percorsi di inclusione e integrazione e sulla conoscenza reciproca - ha spiegato l’assessore Funaro -, il modo migliore è farlo attraverso le attività che promuovono rapporti tra i ragazzi accolti in struttura e il territorio che la circonda”. L’assessore Funaro ha poi lanciato un appello alle altre realtà associative e ai gestori che gestiscono l’accoglienza dei migranti nelle nostre città: “È solo attraverso i meccanismi partecipativi e le attività di volontariato che si riesce a lanciare un messaggio positivo in un momento storico molto particolare come quello che stiamo vivendo. E a tal proposito - ha continuato -, questo protocollo è un messaggio importante perché dimostra che l’accoglienza può essere fatta all’insegna della civile convivenza e della cittadinanza attiva”. (fp-s.spa.)