I destinatari devono essere maggiorenni, non occupati, pensionati o lavoratori per non oltre 20 ore settimanali. L’importo annuo, in base all’Isee, varia da 1000 a 4000 euro.
Al via un nuovo fondo da un milione di euro rivolto a chi, familiare, si prende cura del proprio congiunto non autosufficiente. Destinatario del contributo è la persona anziana in condizione di non autosufficienza che si avvale dell’assistenza di un familiare (coniuge, parente in linea retta entro il secondo grado o parente in linea collaterale entro il terzo grado) che assume le funzioni di ‘caregiver’, facendosi quindi carico dell’anziano e formalmente deve essere garante della necessaria assistenza finalizzata alla permanenza a domicilio. La persona che vuole diventare caregiver deve essere maggiorenne, autosufficiente, non occupato, pensionato o lavoratore per non oltre 20 ore settimanali. Il contributo viene concesso alle persone anziane non autosufficienti in lista di attesa per l’accesso al ‘Contributo di sostegno alle cure familiari’ previsto nel Piano di assistenza personalizzato dell’Unità di valutazione multidimensionale, secondo l’ordine della graduatoria e nei limiti delle risorse disponibili.
L’importo annuo, in base all’Isee, varia da 1000 a 4000 euro. A fine estate alle famiglie già in lista d’attesa arriverà una lettera informativa sulle nuove misure di sostegno. Per la fruizione del contributo per le cure familiari si dovrà seguire il percorso di accesso alle prestazioni per la non autosufficienza che prevede la segnalazione del bisogno, la valutazione da parte dell’Unità di valutazione multidimensionale e la predisposizione del Piano di assistenza personalizzato. Rimangono attivi anche i Centri dell’età libera (26 con 5000 iscritti) e per chi si vuole dedicare alla terra ci sono gli orti sociali: 900 in totale di cui 800 agli anziani, dislocati nei vari quartieri. Sono 200 invece i ‘ricoveri di sollievo’ nella Rsa dal primo maggio ad oggi per gli anziani non autosufficienti: si tratta di ricoveri prettamente estivi finalizzati ad offrire alla famiglia l’opportunità di alleggerire per un periodo di tempo determinato lo stress e l’impegno di cura, per un massimo di 60 giorni l’anno, ripetibili annualmente. Sempre per quanto riguarda i non autosufficienti è attivo un servizio di sorveglianza, tramite un operatore di Montedomini che telefona a chi viene segnalato dal medico curante o dai servizi sociosanitari. Continua inoltre il progetto ‘Soli mai’ (05523391): una rete di associazioni di volontariato che settimanalmente per alcune ore offrono volontari formati per fare compagnia all’anziano che ha chiesto aiuto.