Presentate le alternative per collegare la città alle principali sedi universitarie
Due soluzioni per servire il Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. È quanto prevede lo studio delle alternative dell’estensione dell’attuale linea T2 Vespucci presentato ieri, nell’incontro in programma nell’aula magna dell’insediamento universitario.
Si tratta di uno studio preliminare di due ipotesi e quella che verrà scelta sarà oggetto di un progetto di fattibilità tecnico-economica e a seguire della progettazione definitiva. L'estensione a Sesto Fiorentino rappresenta un tassello fondamentale per il sistema tranviario, con il tram infatti le principali sedi dell'Università fiorentina saranno collegate grazie a un mezzo di trasporto pubblico efficiente ed ecologico che, come testimoniano i numeri dei passeggeri delle linee già in funzione, risulta molto gradito ai cittadini.
Passando allo studio illustrato oggi, i due tracciati sono differenziati dalle modalità in cui “servono” il Polo Scientifico: quella più corta, denominata “alternativa Pasolini” lambisce il complesso universitario con uno sviluppo chilometrico di 5,656 chilometri e 10 fermate compreso il capolinea; quella più lunga, identificata come “alternativa Polo” entra invece all’interno dell’insediamento con un allungamento del tracciato che diventa 6,760 chilometri e 12 fermate compreso il capolinea. Il primo tratto (dall’aeroporto a via Pasolini) e l’ultimo tratto del percorso (da via Neruda a viale dei Mille-capolinea) sono comuni.
Partendo dall’attuale capolinea all’aeroporto, il primo tratto è già definito all’interno della variante al P.U.E. di Castello: dall’aeroporto il tracciato costeggia ad ovest la futura viabilità stradale prevista dal P.U.E. adiacente alla scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, segue poi i confini della futura area Mercafir deviando verso est per affiancarsi al sedime ferroviario. La tramvia in questo tratto è integrata nella sezione della nuova viabilità in rilevato di altezza pari a circa 2 metri. Nei pressi di via delle Due Case il tracciato di progetto attraversa il Canale di Cinta: la soluzione proposta dai progettisti prevede la modifica della sezione del canale con uno scatolare rettangolare a sezione chiusa in corrispondenza dell’attraversamento tranviario e aperta a monte e a valle di quest’ultimo.
Dopo la fermata “Mercafir 2”, si abbassa alla quota della strada per entrare in trincea per permettere il passaggio nel sottopasso esistente di via Mario Luzi. L’incrocio con via della Cappella, ubicata subito a monte del sottopasso, nell’assetto futuro sarà eliminato (nel frattempo è prevista una deviazione della via prima che il tracciato tranviario entri in trincea per poi collegarsi nel sottopassaggio esistente che sarà mantenuto). Il tracciato prosegue arrivando alla stazione di Castello entrando poi nel territorio del Comune di Sesto Fiorentino. Il progetto prevede la realizzazione di binari in affiancamento alla ferrovia fino all’altezza di via dei Frilli: da qui il percorso rientra verso il Polo Scientifico utilizzando per la sede uno spazio oggi non edificato lato strada. Da qui sono state studiate due alternative.
La prima più corta, denominata “Pasolini” utilizza appunto via Pasolini (allargata e con la sede tranviaria a centro strada) lambendo l’area del Polo Universitario e con un braccio non commerciale per arrivare al deposito affiancato alla strada esistente e che attraversa il Canale di Cinta con adeguamento del ponte esistente.
La seconda più lunga entra all’interno del Polo Scientifico (e per questo è stata denominata “Polo”) con previsione di una fermata anche a servizio della nuova sede del Liceo Agnoletti e il collegamento diretto con il deposito. Le due soluzioni tornano sul tracciato comune in corrispondenza della rotatoria tra via Pasolini e via Neruda. I binari proseguono poi verso il centro su viale dei Mille (con tratto banalizzato) fino al capolinea collocato nel tratto finale del viale.
Per quanto riguarda i passeggeri, le stime si attestano su circa 3.200.000/anno per l’alternativa “Pasolini” e circa 4.200.000/anno per la soluzione “Polo”